Dal 15 giugno i sovrapprezzi per la telefonia saranno aboliti nei Paesi UE. Non in Svizzera. Gli esperti sono preoccupati. C’è chi propone più wi-fi per tutti. Ma è abbastanza?
LUGANO – «E adesso bisognerà potenziare le reti wi-fi, non più limitandole a determinate zone o ad alcuni locali. E soprattutto facendo in modo che i turisti non abbiano difficoltà di accesso». È l’auspicio di Claudio Visentin, docente di storia del turismo all’Università della Svizzera italiana, per limitare il malcontento di chi visiterà la Svizzera dopo il prossimo 15 giugno. Sì, perché quella è la data in cui nei Paesi dell’Unione Europea si metterà la parola fine ai costi di roaming. In Svizzera, invece, il roaming non sarà abolito. «E questo – evidenzia Elia Frapolli, direttore di Ticino Turismo – rappresenta un problema da un profilo turistico. La speranza è che si trovi al più presto una soluzione».
Dibattito rovente – Sulla questione è in corso un dibattito rovente a livello nazionale. Le aziende del settore e molti partiti si sono spesso dichiarati contrari all’abolizione di questi costi supplementari legati alla telefonia mobile. Emergono discussioni, a tratti anche confuse, su presunti problemi tecnici e di accordi con le compagnie di altri Stati europei. Stando ai dati dell’Ufficio federale della comunicazione, ogni anno i grandi operatori di telefonia elvetici incasserebbero circa 800 milioni dal mantenimento del roaming.
Smartphone dipendenza – Visentin, tuttavia, non ha dubbi. «Dal punto di vista turistico sarebbe ottimo seguire l’Unione Europea – dice –. In Svizzera avremo un limite. Sempre più turisti utilizzano la rete durante i loro viaggi per ottenere informazioni, al posto della tradizionale guida cartacea. E sempre più spesso il punto di accesso è lo smartphone. Questa tendenza è già evidente e si sta rafforzando molto rapidamente».
Rimedi solo transitori – «Nelle aree urbane del Ticino già si fa tanto con il wi-fi pubblico e non solo – riprende Frapolli –. Il problema è che non si potrà mai arrivare a coprire anche tutte le zone periferiche». Le compagnie telefoniche hanno già annunciato di volere lanciare pacchetti vantaggiosi per i turisti che vogliono visitare la Confederazione. «Questi però sono rimedi transitori – precisa Frapolli –. Immaginatevi un cinese che visita la Svizzera, dopo essere passato magari dalla Francia e dalla Germania. Non capirà mai il motivo per cui nel nostro Paese dovrà pagare molto di più per fare una telefonata o per scaricare dati».
Più cari di ciò che siamo – Insomma, la Svizzera, non abolendo il roaming, rischia di farsi vedere agli occhi dei potenziali turisti (soprattutto europei) ancora più cara di quanto già non lo sia. A livello nazionale, tuttavia, si cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno. «Con il nuovo sistema – sostiene Barbara Gisi, direttrice della Federazione svizzera del turismo – i costi di roaming non aumenteranno per i turisti europei che vogliono visitare la Svizzera. Rimarranno uguali a oggi. Spetta ai fornitori di telefonia degli Stati europei fissare prezzi attrattivi per chi vuole visitare Paesi extra comunitari. E spetta eventualmente a loro studiare pacchetti speciali per la Svizzera».