Paolo Maretti, della Società Commercianti di Giubiasco, spiega l’origine e i prossimi passi della curiosa campagna di sensibilizzazione a sostegno del commercio locale
GIUBIASCO - «Meglio una gallina domani che un uovo oggi». È così, con uno slogan semplice ed immediato, ideato ribaltando a 180 gradi uno di quei proverbi che appartengono alla saggezza popolare, che la Società commercianti di Giubiasco e dintorni (SCG) ha lanciato la propria campagna di sensibilizzazione “Non fare il pollo”, a tutela del commercio locale.
Ma come è nata l’iniziativa? E come si svilupperà nel prossimo futuro? Lo abbiamo chiesto direttamente a Paolo Maretti, membro del comitato direttivo della SCG.
Com’è nata la campagna? Qual’è stato il campanello d’allarme che vi ha fatto dire. “Ok, dobbiamo fare qualcosa!” ?
«Non si è trattato di un vero e proprio campanello di allarme. È nata più che altro da una convinzione comune del comitato verso quello che per noi rappresenta un aspetto importante. L’intenzione era quella di dare un input ai consumatori, rendendoli attenti e consapevoli di quella che in fondo è una situazione vantaggiosa per tutti quanti.»
L’idea del “pollo”. Come vi è venuta? L’avete ideata e realizzata da soli o vi siete affidati a qualche specialista esterno?
«Ci siamo rivolti ad un grafico che ha sviluppato il concetto. Abbiamo spiegato il messaggio che volevamo trasmettere, l’idea di voler “giocare in casa” sostenendo il commercio locale, senza però risultare patetici ne lamentarci di nulla. La campagna non vuole fare la paternale a nessuno. Ognuno è infatti liberissimo di pensarla a proprio modo e di condividere o meno il nostro pensiero.»
La campagna è organizzata come Società Commercianti di Giubiasco, ma c’è l’intenzione di accogliere eventuali adesioni anche da parte dei commerci di altre zone?
«Al momento abbiamo un discorso aperto con la Società dei Commercianti di Bellinzona. In ogni caso siamo ben aperti ad accogliere anche i commercianti di altre città. Alla fine si tratta di una situazione che coinvolge tutti. Ne saremmo ben felici.»
Parlando dei “polli”. Sappiamo che c’è chi fa la spesa oltre confine per convenienza, non manca però chi deve farlo quasi per necessità. Da un lato voi dite “Venite a far la spesa da noi”; dall’altro qualcuno magari risponde “Si, però voi abbassate i prezzi”. Ecco, cosa pensa considerando questo punto di vista?
«Per fare un esempio: se i pomodori costano meno in Italia a me va benissimo il fatto che qualcuno preferisca andare direttamente la a comprarli. Ci mancherebbe. Come detto il nostro intento non è quello di fare la paternale a nessuno. Il nostro è principalmente un discorso di mentalità, per trasmettere e recuperare alcuni semplici principi che con il tempo si sono un po’ persi. Sappiamo bene ad esempio che i giovani oggi sono abituati a fare i loro acquisti online. Che preferiscono acquistare un paio di scarpe con un clic andando su Zalando piuttosto che in un negozio. Se però riusciamo a renderli più attenti, e a far si che riescano a percepire i negozi locali come un valore aggiunto nel proprio quartiere, allora siamo sulla strada giusta.»
Tornando infine alla campagna. Il prossimo 14 giugno verrà invece presentata al pubblico la vostra mascotte in vista delle future attività. Senza svelare troppo, cosa possiamo aspettarci in questo senso?
«La mascotte sarà la protagonista di alcuni video virali che diffonderemo già durante i mesi estivi. Inizieremo coinvolgendo diversi commerci della zona. In seguito però andremo a coinvolgere anche qualche politico. Durante la recente campagna elettorale ovviamente non abbiamo voluto interferire, ma diversi Municipali della Nuova Bellinzona si sono espressi promettendo di agire a sostegno delle attività commerciali locali. E quindi sicuramente intervisteremo anche qualcuno di loro. Busseremo alla loro porta e chiederemo: “State facendo quello che avete promesso? Perché noi siamo qui ad aspettarvi”.»