Uniti regione Lombardia, Comuni di Lavena Ponte Tresa, Brusimpiano e Porto Ceresio ed Ente Provinciale Alfa srl. «Il progetto andrà finalmente a tacitare i timori del limitrofo Cantone Ticino»
VARESE - Il presidente del Circolo di Legambiente Sergio Franzosi ha confermato il risultato ottenuto nel progetto di risanamento del Lago di Lugano:«Si è firmato in sede della Provincia a Varese l’accordo che mette finalmente una metaforica ‘prima pietra’ nel percorso di risanamento della situazione in cui versano le acque del Lago di Lugano, in perenne bilico fra normalità e emergenza».
«Negli ultimi 10 anni - si può leggere su Varesenews - Legambiente ha spesso alzato la propria voce per segnalare, stigmatizzare e a volte denunciare, gli episodi più lampanti in cui l’incuria o l’inerzia delle varie amministrazioni avevano responsabilità nell’inquinamento occasionale o strutturale delle acque. Ripercorrendo la cronologia delle segnalazioni ci è doveroso sottolineare come spesso tali iniziative venissero minimizzate, come i risultati negativi delle annuali analisi di Goletta dei Laghi venissero derubricati come inattendibili, quando non dichiarati fasulli»
«Bene, oggi è il giorno in cui abbiamo finalmente avuto ragione degli insabbiatori e dei dubbiosi: si impiegano 2 milioni di euro da parte della Regione, dei Comuni di Lavena Ponte Tresa, Brusimpiano e Porto Ceresio e dell’Ente Provinciale Alfa srl per risanare una situazione che “era del tutto normale e sotto controllo” come ebbe a chiosare l’ex presidente della Comunità Montana dopo un’ennesima richiesta di spiegazioni sul malfunzionamento del depuratore di valle, nella diretta responsabilità della Comunità stessa».
«L’individuazione delle anomalie nei collegamenti fra acque reflue e acque meteoriche - ha concluso Sergio Franzosi - trovino una rapida e precisa road map e che presto si aprano i cantieri per le opere necessarie, traguardo che segnerà la vera soluzione dei problemi delle acque lacustri, questo è l’auspicio del Circolo Legambiente Valceresio Onlus. Il progetto di risanamento andrà finalmente a tacitare i timori del limitrofo Cantone Ticino sempre pronto a caricare le responsabilità della situazione precaria del Ceresio sul terzo scarso della sponda italiana, quasi fosse l’unico imputabile di ogni criticità. Lungi dal ritenere esaurito il proprio compito di controllo sull’ambiente e, finalmente, sulla corretta gestione dei fondi erogati ai fini per i quali lo furono».