Dopo la chiusura del Cittadella, la Città è assediata dalle richieste delle associazioni locali. La polemica del MAT: «Ci chiedono 990 franchi per un beamer»
LUGANO – «Così è dura. Ci fanno pagare 990 franchi solo per l’affitto di un beamer». È con queste parole che Mirko D’Urso, direttore del Movimento artistico ticinese (MAT), lancia sui social network la sua personale battaglia contro le tariffe del Palazzo dei Congressi di Lugano. La sua associazione prenderà in affitto la sala principale per il prossimo saggio di danza. I costi, a suo dire, sarebbero spropositati. «Per una sola giornata – dice – spenderemo in totale oltre 8'000 franchi».
Origini e conseguenze – Stando a D’Urso i disagi sarebbero evidenti da quando, nel 2015, è stato chiuso il Cittadella, storico cinema-teatro cittadino. «Da allora le associazioni legate alla danza e ad altre arti si trovano in difficoltà nel reperire spazi per le loro esibizioni. La conseguenza di questi prezzi? Ci tocca poi fare pagare al pubblico biglietti tra i 20 e i 25 franchi per l’entrata».
Richieste di sconti – In realtà la Città si sta chinando da tempo sul problema. Lo evidenzia Claudio Chiapparino, direttore della Divisione eventi e congressi. «Effettivamente da un paio di anni a questa parte siamo confrontati con una crescente domanda di spazi da parte di associazioni locali. E con un conseguente aumento delle richieste di sconto».
Rischio di svalutazione – Il fatto è che il Palazzo dei Congressi di Lugano, essendo nella top ten delle strutture congressuali elvetiche, deve stare attento a non svalutarsi. «Non è così evidente per noi applicare sconti a chiunque – riprende Chiapparino – rischiamo di non essere più competitivi su scala nazionale e internazionale».
Le due anime – Il problema però c’è, e non lo si nasconde. «Negli ultimi due anni è come se il Palazzo dei Congressi avesse sempre di più assunto due anime. Quella già nota congressuale, nazionale e internazionale. E, per forza di cose, anche quella locale. Già adesso noi veniamo incontro alle associazioni no profit e benefiche, con sconti importanti».
Il pacchetto “light” – Per il futuro potrebbero esserci ulteriori sorprese. «La chiusura del Cittadella ci ha portato a questa nuova situazione. Siamo a un bivio. Sappiamo che all’orizzonte, tra una decina d’anni, c’è il polo turistico-congressuale. Servono però idee per il presente. Stiamo studiando un pacchetto “light” legato anche alla tecnica. Riguarda dunque beamer, microfoni, casse… Per le attività legate al concetto di centro civico, e per le iniziative non a scopo di lucro, alcune prestazioni possono essere incluse nel prezzo».