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LUGANOÈ corsa al Palazzo dei Congressi, ma scontato

12.04.17 - 09:09
Dopo la chiusura del Cittadella, la Città è assediata dalle richieste delle associazioni locali. La polemica del MAT: «Ci chiedono 990 franchi per un beamer»
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È corsa al Palazzo dei Congressi, ma scontato
Dopo la chiusura del Cittadella, la Città è assediata dalle richieste delle associazioni locali. La polemica del MAT: «Ci chiedono 990 franchi per un beamer»

LUGANO – «Così è dura. Ci fanno pagare 990 franchi solo per l’affitto di un beamer». È con queste parole che Mirko D’Urso, direttore del Movimento artistico ticinese (MAT), lancia sui social network la sua personale battaglia contro le tariffe del Palazzo dei Congressi di Lugano. La sua associazione prenderà in affitto la sala principale per il prossimo saggio di danza. I costi, a suo dire, sarebbero spropositati. «Per una sola giornata – dice – spenderemo in totale oltre 8'000 franchi».

Origini e conseguenze – Stando a D’Urso i disagi sarebbero evidenti da quando, nel 2015, è stato chiuso il Cittadella, storico cinema-teatro cittadino. «Da allora le associazioni legate alla danza e ad altre arti si trovano in difficoltà nel reperire spazi per le loro esibizioni. La conseguenza di questi prezzi? Ci tocca poi fare pagare al pubblico biglietti tra i 20 e i 25 franchi per l’entrata».

Richieste di sconti – In realtà la Città si sta chinando da tempo sul problema. Lo evidenzia Claudio Chiapparino, direttore della Divisione eventi e congressi. «Effettivamente da un paio di anni a questa parte siamo confrontati con una crescente domanda di spazi da parte di associazioni locali. E con un conseguente aumento delle richieste di sconto».

Rischio di svalutazione – Il fatto è che il Palazzo dei Congressi di Lugano, essendo nella top ten delle strutture congressuali elvetiche, deve stare attento a non svalutarsi. «Non è così evidente per noi applicare sconti a chiunque – riprende Chiapparino – rischiamo di non essere più competitivi su scala nazionale e internazionale».

Le due anime – Il problema però c’è, e non lo si nasconde. «Negli ultimi due anni è come se il Palazzo dei Congressi avesse sempre di più assunto due anime. Quella già nota congressuale, nazionale e internazionale. E, per forza di cose, anche quella locale. Già adesso noi veniamo incontro alle associazioni no profit e benefiche, con sconti importanti».

Il pacchetto “light” – Per il futuro potrebbero esserci ulteriori sorprese. «La chiusura del Cittadella ci ha portato a questa nuova situazione. Siamo a un bivio. Sappiamo che all’orizzonte, tra una decina d’anni, c’è il polo turistico-congressuale. Servono però idee per il presente. Stiamo studiando un pacchetto “light” legato anche alla tecnica. Riguarda dunque beamer, microfoni, casse… Per le attività legate al concetto di centro civico, e per le iniziative non a scopo di lucro, alcune prestazioni possono essere incluse nel prezzo».

 

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COMMENTI
 

Nicklugano 6 anni fa su tio
Nessun problema, il prestigio di certe strutture immobiliari è chiarissimo a Lugano: se il Signor Chiapparino è convinto che gli affitti vengono decisi dal prestigio e non dal mercato, si faccia un giro in via Nassa a Lugano oppure, per essere attuali, al centro Castello di Bellinzona. Forse si dovrà, suo malgrado, ricredere.

curzio 6 anni fa su tio
Io non capisco una mazza di affitto di immobili ecc. C'è qualche buona anima che mi spiega il significato del seguente passaggio? "...Il fatto è che il Palazzo dei Congressi di Lugano, essendo nella top ten delle strutture congressuali elvetiche, deve stare attento a non svalutarsi. «Non è così evidente per noi applicare sconti a chiunque – riprende Chiapparino – rischiamo di non essere più competitivi su scala nazionale e internazionale». ..." Fatemi capire... se si applicano sconti, si perde competitività? Quindi, l'affitto viene mantenuto artificialmente alle stelle per far sembrare il PdG più prestigioso di quanto lo è realmente? Ma gli affitti delle strutture pubbliche non dovrebbero semplicemente coprire i costi?

Foxdilollo78 6 anni fa su tio
È chiaro però che più è alto il prezzo degli affitti, più è alto il prezzo del biglietto, conseguentemente meno spettatori "comuni" saranno attirati a seguire l'evento. Meno entrate, meno budget, meno spettacoli. Gli eventi saranno solo per i big e solo per spettatori di un certo livello e per la piccola parte restante di fan sfegatati. Il rischio è la inevitabile chiusura dei restanti luoghi di incontro, anche di quelli facenti parte della top ten. Tirate voi le somme. Una sala e due/tre facce è la migliore delle soluzioni.
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