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LUGANO«Chi non rischia la povertà, non deve ricevere questi aiuti»

10.04.17 - 08:00
Centinaia di famiglie in polemica dopo i tagli agli assegni integrativi e della prima infanzia: l’opinione di Pietro Martinelli, ex ministro della sanità
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«Chi non rischia la povertà, non deve ricevere questi aiuti»
Centinaia di famiglie in polemica dopo i tagli agli assegni integrativi e della prima infanzia: l’opinione di Pietro Martinelli, ex ministro della sanità

LUGANO – «E adesso chi li mantiene i miei figli?» Sui blog è una delle frasi più ricorrenti scatenate dai recenti articoli in merito al giro di vite sugli assegni integrativi e per la prima infanzia. Dapprima la storia di Domenico Ferraro, giovane padre di Bodio. Con le sue bimbe, si dichiara vittima del voto del 12 febbraio, che ha sancito la modifica della Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali. Poi le spiegazioni di Anna Trisconi Rossetti, capo dell’Ufficio prestazioni all’Istituto delle assicurazioni sociali. In mezzo tante polemiche. Giustificate? Lo abbiamo chiesto a Pietro Martinelli, ex consigliere di Stato ed ex ministro della sanità, che ha visto nascere il concetto degli assegni integrativi e per la prima infanzia.

Martinelli, molte famiglie ticinesi protestano perché non hanno più diritto agli assegni. Cosa ne pensa?
«Mi ricordo molto bene i concetti chiave che, negli anni Novanta, ci hanno spinti a introdurre simili misure. Volevamo sostenere le famiglie che fossero intenzionate ad avere figli, in una regione in cui di figli se ne facevano pochi. A beneficiare di questi assegni dovevano essere solo le persone a rischio di povertà».

A centinaia di famiglie oggi questo diritto è stato tolto...
«L’assegno integrativo è stato lanciato per evitare che la nascita di un figlio diventasse causa di povertà per una famiglia. Quello per la prima infanzia doveva invece aiutare le mamme in difficoltà economiche a stare assieme al figlio nei suoi primi anni di vita. Ritengo che questi criteri debbano restare prioritari. Se una famiglia ce la fa da sola, non ha bisogno di aiuti del genere».

Ritiene che ci siano stati abusi da parte di alcuni in tutto questo tempo? 
«Si può cercare di approfittare di ogni legge. È abbastanza umano che la gente remi l’acqua al proprio mulino. Lo Stato, però, deve evitare che questo avvenga».

C’è chi accusa lo Stato di ingiustizia…
«Beneficiare di questi assegni non è un diritto automatico per chiunque. Stiamo parlando di una politica sociale mirata. Ci sono calcoli ben precisi per calcolare la soglia di povertà di una famiglia. Non si può inventare nulla. E non è che se uno ha una famiglia, allora può pensare di avere diritto agli assegni automaticamente. Ci sono altri modi per le famiglie di ottenere aiuti, ad esempio con gli sgravi fiscali. Ma, lo ribadisco, gli assegni integrativi e per la prima infanzia, sono destinati a chi rischia la povertà».

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COMMENTI
 

verità 7 anni fa su tio
io ho lavorato per oltre 40 anni e non ho mai -fortunatamente mi vien da dire- usufruito di sussidi. Ho pagato però una valanga di imposte e di contributi sociali. Quando vedo famiglie che sfornano ripetutamente figli per poter beneficiare di tutti i sussidi previsti dalla legge in Ticino (assegni di prima infanzia, assegni figli, assistenza, sussidi CM, aiuto agli studi ecc.) mi sale la pressione alle stelle. Non dimentichiamo infatti che questi signori, oltre a nutrirsi alla greppia dello Stato, sostanziosamente foraggiata anche da me, non pagano un centesimo di imposte viste le deduzioni fiscali riservate a chi, contrariamente a me, i figli li ha fatti. Dopotutto fare figli è, da quanto mi risulta, una decisione personale non un obbligo.

mats13 7 anni fa su tio
Risposta a verità
Non sono ancora 40 anni che mi faccio spremere dallo Stato ma il tuo pensiero è pienamente condiviso...

alfagamma 7 anni fa su tio
Navy ha ragione, coloro che crescono educati a sussidi li esigeranno per tutta la vita, e lentamente coloro che pagano diventeranno sempre di meno. Bell'educazione ! Ma non si vergognano quelli che allevano figli solo con sussidi ?

Kahr 7 anni fa su tio
Risposta a alfagamma
C'è anche (e dovrebbe essere la normalità) chi i figli li fa in giovane età, magari con un salario ancora basso e che pur tuttavia deve far fronte alle spese di una famiglia in erba. Non capisco questo parallelismo che fate, dove sussidi nella prima infanzia significa sussidi per tutta la vita... non è così, ci sarà tempo e modo per pagare a loro volta i sussidi alle giovani generazioni che verranno. Mentre per i finti profughi, per loro i sussidi non mancano mai vero?!

Arpac 7 anni fa su tio
Risposta a alfagamma
100%

mats13 7 anni fa su tio
Risposta a alfagamma
Ti rispondo perché li conosco, no non si vergognano per nulla. Se leggi certi commenti addirittura per loro tutto è un diritto e tutto è dovuto...

lügan81 7 anni fa su tio
mi chiedo allora quale sia la soglia di povertà, esiste un minimo sotto al quale si è poveri?

navy 7 anni fa su tio
La realtà odierna è che chi non ha figli (per scelta o per sfortuna - vedete voi) deve pagare per chi, i figli, li vuole, magari, a tutti i costi! In pratica vi sono persone che lavorano per permettere ad altri di procreare restando, magari, a casa con tanto di sussidi di destra e sinistra. Ci si ricordi che, aldilà delle belle statistiche sulla demografia (se prese singolarmente hanno un peso ma se prese nell'insieme della società ne hanno un tutt'altra dinamica.....), avere figli al giorno d'oggi non è un atto patriotico e/o da lodare più di tanto. Anzi!!! La forza lavoro odierna sarà, nei prossimi anni, un esubero pesantissimo. Pertanto, anziché dare aiuti tanto per, si faccia una riflessione sul fatto che, quelli aiutati di oggi, saranno, potenzialmente, i disoccupati di domani. Con un approccio pragmatico il governo (sia quello svizzero che tutti i governi con dinamiche simili) dovrebbe rendere MOLTO ATTENTI al fatto che, aiutare la procreazione ha, purtroppo, più lati negativi che positivi. Non è cinismo ma realismo al quadrato.

Kahr 7 anni fa su tio
Risposta a navy
Immagino tu non abbia figli, evviva Darwin!

Arpac 7 anni fa su tio
Risposta a navy
100%. Attenzione però. O i figli li facciamo noi (lavoratori), o li faranno altri, caldamente invitati a venire nel nostro paese per sostenere l'onere futuro dei pilastri della nostra socialità. Chiaramente sbagliando.

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Risposta a navy
Mi pare che tu stia estremizzando un po' i concetti, però effettivamente ci sono caso di gente che fa figli alla grande solo per prendere soldi.

navy 7 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
Grazie per commento Libero pensatore!Ad ogni modo MAI detto che, chi fa figli, lo fa per mangiarsi su! Mai l'ho detto e mai lo dirò!Dico semplicemente che, l'avere o no figli, è una decisione personale al 100%. A volere (sì) estremizzare, potrei dire che è come scegliere di avere una, due, tre, quattro e più auto (magari di lusso) quando, con un poco di buon senso e facendosi una piccola analisi personale, una sola è già troppa. Se, alla fine, non riesci a pagare assicurazione e targhe per i tuoi mezzi non penso che verrebbe in mente di chiamare Camorino e chiedere aiuti, corretto? I figli si possono sicuramente fare! Ci mancherebbe non fosse così. Metterli al mondo e caricarli sulle spalle della collettività però e ben altra cosa! Si chiama senso civico e, più in generale, responsabilità morale. Un caro saluto.

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Risposta a navy
Sì certo avevo capito il concetto di base e lo condivido. Dico solo che quando si tratta di questi temi generalizzare è pericoloso perché i casi sono talmente tanti che risulta difficile fare discorsi generici. In ogni caso io conosco gente che ha fatto e fa figli solo per beccare soldi, e purtroppo non sono caso isolati. Ci sono persone che conoscono nei minimi dettagli i requisiti per ottenere soldi dal cantone e si comportano di conseguenza. Chiedete a qualsiasi tutore e vedrete che confermerà. Questo non significa che chi ha figli non debba essere aiutato ma anche io di base credo che le persone dovrebbero fare le proprie scelte tenendo in considerazione le proprie entrate.

navy 7 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
Hai ragione! A rileggermi sembra un tantino generalista il ragionamento ma lungi da me volerlo essere. E' la morale, il senso del dovere, il senso da responsabilità che, se del caso, vanno generalizzati e (forse) insegnati nelle scuole. A me è stato insegnato nelle quattro mura di casa con semplicità e continuità. Un caro saluto e grazie!

navy 7 anni fa su tio
Risposta a Arpac
Concordo! Attenzione però a non confondere lo stato sociale (giusto e/o corretto sia) con la politica estera e relativi flussi migratori. Le cose (è vero) si uniscono prima o dopo ma trattasi di ambiti assestanti. Un caro saluto.

navy 7 anni fa su tio
Risposta a Kahr
Caro/a Kahr, grazie per avermi letto e commentato. Per risponderti in tutta franchezza no, non ho figli. Detto questo, non ho neppure beni e/o proprietà che non mi posso permettere e non sono un pappone....anzi! Avere e/o non avere figli (oltre ad essere sempre un miracolo di natura) è una scelta MOLTO MOLTO profonda e non su dinamiche del tipo "le copie che frequentiamo hanno tutti figli, la mia amica è diventata mamma, lui è già papà" ed altre dinamiche simili. I tempi sono cambiati ed a maggior ragione i genitori di oggi debbano essere maggiormente attenti e coscienti delle difficoltà! Io sono figlio di operai ed ho la 50tina. Allora, con buona volontà (tanta volontà) si cresceva e ci si evolveva con niente e/o pochi aiuti dello stato. Erano gli anni boom! Oggi siamo negli anni SPLASH ed è inutile e soprattutto pericoloso pensare che, qualsiasi cosa si decida di fare della propria vita e, conseguentemente, di quella dei propri figli, lo stato aiuta. È un modo di pensare superficiale e, la superficialità, può andare bene (forse) se vuoi fare la vita da girovago ma se ti impegni a mettere al mondo creature devi farlo con senso di responsabilità totale e costante. Grazie ancora per il tuo interesse e buona continuazione.

moma 7 anni fa su tio
Magari un giorno sarà possibile. Un programma informatico che analizzi le questioni disoccupazione, invalidità e assistenze sociali. Che ti risponda chi veramente ha bisogno e chi invece abusa di questi aiuti provenienti da soldi pubblici, miei compresi.

Kahr 7 anni fa su tio
Vale solo se sei mussulmano con cinque figli? Se, insomma è rispettato il piano di invasione del premier turco?

alfagamma 7 anni fa su tio
Perfetto, bravo Martinelli. Oggi sono quelli che pagano le tasse regolarmente a rischiare la povertà per mantenere gente che vive meglio di quelli che mantengono! è ora di dire basta ! se ne vedono di tutti i colori.

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Risposta a alfagamma
Sono d'accordo con te quando dici che oggi il ceto medio è sotto pressione. Quello che dovremmo capire è come mai ci sono sempre più persone in difficoltà. Io un'idea ce l'avrei, anche se se credo che le cause siano molteplici. In questo discorso aggiungerei i premi di cassa malati che su una famiglia del ceto medio, che non beneficia di sussidi, rischiano di pesare tanto quanto se non di più delle imposte.

moma 7 anni fa su tio
Risposta a alfagamma
Ho la fortuna di avere un lavoro. Ma questa fortuna, piano piano sta diventando un sfortuna sfigata di quelle grosse. Non sto raccontando palle.

mats13 7 anni fa su tio
Risposta a alfagamma
Mi è capitato tempo fa di leggere una statistica riguardo i contribuenti fiscali in alcuni Comuni del Ticino. Praticamente risultava che tra il 25% ed il 33% dei contribuenti risultavano esonerati dal pagamento delle imposte in quanto disponevano di un reddito imponibile inferiore al minimo. La statistica era riferita all'anno 2007, ora probabilmente saremo tra il 35-40%. In pratica 1 paga le imposte per quell'altro che ne è esonerato...

Arpac 7 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
@Liberopensatore. Abbiamo un sistema assistenzialista che non corrisponde piu alla nostra cultura. Ne abusiamo.

SosPettOso 7 anni fa su tio
Principio più che condivisibile. Però si irrigidiscono i criteri proprio ora che un numero sempre maggiore di persone è a rischio povertà... Forse che i criteri fissati a suo tempo da Martinelli&Friends erano un po' troppo larghi di manica?

mats13 7 anni fa su tio
Risposta a SosPettOso
Gli afi e gli api non rappresentano l'ultimo tassello degli aiuti sociali, rimane l'assistenza con parametri ancora più severi. Eppure coloro che ci finiscono riescono comunque a sopravvivere.

gadoal 7 anni fa su tio
Quando sei un ex Ministro socialista, pensionato e non hai mai "avuto freddo ai piedi" e' facile dire che una famiglia deve essere a rischio poverta per potere ricevere i contributi. Questa gente ha vissuto il loro periodo lavorativo e procreativo durante il boom post-guerra e quindi non sanno cosa significa fare figli oggi...Non bisognerebbe chiedere il parere a gente che comunque non ha mai fatto fatica a vivere in quanto privilegiati. Non vivono nel mondo reale e difficilmehte possono capire una situazione come quella della famiglia di Bodio

moma 7 anni fa su tio
Risposta a gadoal
Al di la del partito, che non mi interessa, Martinelli la sua posizione se l'è guadagnata; onore al merito. Come si dice, ognuno è per quello che ha saputo fare, salvo impedimenti sfortunati.

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Risposta a gadoal
Martinelli in realtà spiega i principi secondo i quali sono stati creati questi aiuti e dice che dovrebbero essere gestiti esattamente per gli scopi per i quali sono stati concepiti. Di fattto io sono d'accordo con quello che scrive. Che poi ci siano persone in difficoltà èun dato di fatto ma andrebbero aiutate con altri strumenti, sempre che i nostri politici o abbiamo intenzione di farlo. Purtroppo le risorse sono meno rispetto al passato e quindi è logico che certe prestazioni vengano ridimensionate.

Esse 7 anni fa su tio
Non fa una piega come ragionamento. Se il concetto é questo fatico comunque a capire ...come mai oggi è più difficile essere considerati poveri rispetto a 20 anni fa? ...sono scesi i costi e quindi ad una famiglia serve meno per sopravvivere?

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Risposta a Esse
Mah, non credo sia quello il punto. I calcoli sono abbastanza chiari e tengono conto del costo della vita. A mio avviso rispetto a 20 anni fa credo sia cambiato il concetto di povertà. Ciò che un tempo veniva considerato un lusso oggi viene considerato un bene quasi di prima necessità (vedi cellulare...), di conseguenza le persone ritengono di aver diritto ad aiuti se non sono in grado di procurarsi tutta una serie di beni anche se gli stessi non servono a soddisfare i bisogni primari. Bisogna poi considerare che l'essere umano tara i propri consumi in funzione del reddito a sua disposizione, e quando una parte di questo reddito viene a mancare fatica mostruosamente a fare dellle rinunce. Chi si lamenta lo fa quindi in buona fede ma forse non si rende conto che per anni ha ricevuto qualcosa che non avrebbe dovuto ricevere. Il discorso comunque è complesso e non voglio certamente esprimere dei giudizi negativi su coloro che si sono lamentati. Capisco le proteste ma capisco anche che se non ci sono più soldi bisogna anche pensare di eliminare gli sprechi

manola 7 anni fa su tio
Risposta a Esse
il suo ragionamento non fa una piega, a differenza dei parametri medici che salgono per vendere piu' medicamenti... invece di tagliare i fondi alle famiglie dei lavoratori potrebbero risanare la rendita invalidità che viene data a scusate il termine a cani e porci, con un numero di falsi invalidi sempre piu' in crescita, talvolta a scapito di chi ne avrebbe veramente bisogno.

Equalizer 7 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
Effettivamente molti di quelli che oggi si lamentano hanno apparecchi elettronici in ogni camera dai televisori ai vari Pad ed altri gadget non esattamente di necessità vitale. Come indipendente non ho mai potuto ricevere sussidi e ci sono stati anni dove in casa si è dovuto stringere per davvero, non siamo morti ma siamo usciti con la corteccia più spessa, si impara a gestire ciò che si ha come si può, il compito più duro è farlo capire ai figli, e se riesci in questo hai creato un solido piedistallo da dove loro, i figi, possono partire.

Esse 7 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
concordo in pieno col ragionamento ma non è questo il punto: si dice che, all'introduzione delle misure negli anni 90, lo scopo era "impedire che la nascita di un figlio portasse una famiglia in povertà (quindi negli anni novanta, come tu suggerisci: "...senza leasing", cellulari, internet, e tutta una serie di beni piu moderni). Ora (oggi, che hanno ritoccatto verso il basso i parametri che definiscono una famiglia quale povera,) , o le spese (che c'erano gia negli anni 90) sono scese...o gli aiuti alle famiglie sono saliti, ... oppure non si spiega come questi paramentri possano scendere (eccezion fatta se i parametri iniziali non rispettavano minimamente il loro obbiettivo) e questo indipendentemente dai beni moderni e dal loro impatto sul budget famigliare.

Equalizer 7 anni fa su tio
Risposta a Equalizer
Per RED, dovreste riabilitare la possibilità di correggere i testi come avveniva in passato.

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Risposta a Equalizer
Sono d'accordo con te su tutta la linea. Chiaro che oggi forse le difficoltà sono maggiori perché, come dicevo, il fabbisogno di beni di consumo è più elevato e, da un certo punto di vista, costituisce quasi un criterio per essere integrati nella società. Rinunciare a certe cose diventa quindi ancora più complesso. Ma sono d'accordo con te quando dici che riuscire in questa impresa garantisce soprattutto ai piccoli di partite con basi più sani e di essere più forti. È chiaro che scriverlo è semplice, farlo molto meno. Sopratuttto per uno come me che al momento di questi sacrifici non ne deve fare.

falcodellarupe 7 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
Credo che il concetto sia proprio quello di considerare la spesa media di una famiglia, "normale". Certo che se si deve considerare un paniere di spesa tenendo conto di tutte le mode, le novità per essere "alla page", i viaggi all'estero come fanno gli amici senza valutare le differenti entrate; insomma se il tenore di vita che vogliamo non è adeguato alle nostre entrate e vogliamo comunque partecipare alla festa, allora ci consideriamo poveri e chiediamo il sussidio???

Panterarosa 7 anni fa su tio
Per fortuna che ci sono anche politici di sinistra che osano esprimere con buon senso e cognizione di causa una cosa che dovrebbe essere normale.
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