Cerca e trova immobili

LAMONEGesù? È sposato, fa l’asfaltatore e vive a Lamone

07.04.17 - 06:07
Il 38enne Carmine Esposito rappresenterà Cristo nello spettacolo “L’opera sacra”, realizzato dall’Associazione Mesorachesi in Ticino in collaborazione con il Gruppo Nuovi Eventi
foto tio.ch/20minuti
Gesù? È sposato, fa l’asfaltatore e vive a Lamone
Il 38enne Carmine Esposito rappresenterà Cristo nello spettacolo “L’opera sacra”, realizzato dall’Associazione Mesorachesi in Ticino in collaborazione con il Gruppo Nuovi Eventi

LAMONE – Gesù Cristo? È sposato, ha tre bambini, di mestiere fa l’operaio asfaltatore, e vive a Lamone. Carmine Esposito, 38enne originario di Mesoraca (Calabria), vestirà i panni del Signore nello spettacolo “L’opera sacra”, realizzato dall’Associazione Mesorachesi in Ticino in collaborazione con il Gruppo Nuovi Eventi. La messa in scena è prevista per sabato 8 aprile, dalle 19, al Palamondo di Cadempino. «Sono emozionato – ammette Carmine –. Per me non è solo una recita. Sono credente. Gesù ha segnato la mia vita profondamente».

Figlio di migranti – La storia di Carmine è anche la storia di una comunità. Quella calabrese, presente in maniera marcata in Ticino. «Io stesso, sono figlio di migranti. I miei genitori sono arrivati in Svizzera quando io avevo solo 6 mesi». Oggi Carmine ha una bellissima moglie ungherese, di nome Ari, e tre figli. «Ho una vita felicissima. Sono una persona serena».

Strade sbagliate – All’improvviso la voce del 38enne operaio si fa tremante. «Lo ammetto. Ho il magone. C’è stata una parentesi della mia esistenza, quella tra i 20 e i 30 anni, in cui ho preso strade sbagliate. Avevo tutto, ma facevo cose che non avrei dovuto fare».

Via dal buio – Vorremmo saperne di più. Ma Carmine è scosso. «Non c’è bisogno di essere più espliciti per capire di cosa sto parlando. La preghiera mi ha aiutato a rialzare la testa, a uscire dal buio. Ancora oggi prego tutte le mattine e tutte le sere. Da mia madre ho ricevuto un’educazione cristiana, che mi ha accompagnato anche nei momenti più delicati».

Un segno del destino – Carmine si appresta a vivere momenti forti. Struggenti. Dapprima la recita, da protagonista, sul palco del Palamondo. Poi la Via Crucis per le vie del paese, al Venerdì Santo. «Anche in quel caso interpreterò Gesù. Lo vivo come un segno del destino. Da piccolo rimanevo estasiato mentre leggevo le gesta di questa figura. L’esperienza teatrale mi ha reso ancora più vicino a Cristo».

Lo stomaco sottosopra – Ci sono scene, nello spettacolo “L’opera sacra”, a cui Carmine è particolarmente legato. «Quella della crocifissione, prima di tutto. Lì ti senti lo stomaco che va sottosopra. Poi c’è l’agonia nell’orto degli ulivi. Un monologo di una pagina e mezzo. E per riuscire a farlo bene, devi credere. Per davvero. Io sono una specie di neofita nel mondo teatrale. Non so perché la compagnia, tra oltre quaranta possibili attori non professionisti, abbia scelto me. Forse perché ho una certa somiglianza fisica con Gesù».

Il miracolo in scena – In passato al 38enne era già capitato di recitare in un presepe vivente, nella parte di San Giuseppe. «Stavolta però è tutta un’altra cosa. Ripercorrere le ultime ore di Cristo è qualcosa che sconvolge. E che colpisce anche il pubblico. Il nostro spettacolo, che dura oltre due ore, rappresenta un esperimento unico nella Svizzera italiana. Un piccolo grande miracolo».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE