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LUGANOInfuriati con l'agenzia (che non parla italiano): «Ci hanno presi in giro»

04.04.17 - 09:46
La sede è in Ticino, ma i dipendenti si esprimono solo in tedesco o inglese. I clienti denunciano. L'azienda: «Prima di firmare i contratti, dovevano capire cosa c'è scritto»
foto tio.ch/20minuti
Riccardo davanti alla (ex) sede della Lettramministrazione, a Lugano.
Riccardo davanti alla (ex) sede della Lettramministrazione, a Lugano.
Infuriati con l'agenzia (che non parla italiano): «Ci hanno presi in giro»
La sede è in Ticino, ma i dipendenti si esprimono solo in tedesco o inglese. I clienti denunciano. L'azienda: «Prima di firmare i contratti, dovevano capire cosa c'è scritto»

LUGANO. Riccardo non parla tedesco, ma ci ha messo poco a capire che qualcosa non andava. A parte il nome – Lettramministrazione Sa – e l'indirizzo – via Maggio, a Lugano – l'agenzia a cui si è rivolto per un prestito, il mese scorso, di ticinese non ha niente. «Al telefono non c'era nessuno che parlasse italiano – racconta – Anche il contratto che abbiamo ricevuto io e la mia ragazza, e poi disdetto, era in tedesco». Il giovane disoccupato era in buona fede: ma il trucco del credito facile – come raccontato da tio.ch/20minuti il 29 marzo – non ha ingannato solo lui. Alcuni clienti della società luganese si sono rivolti all'avvocato Paolo Luisoni di Bellinzona in una sorta di “class action”. Nei prossimi giorni presenteranno un esposto in Pretura per truffa. 

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L'ufficio che non c'è - Nel frattempo abbiamo accompagnato il giovane di persona alla sede della società, per chiedere spiegazioni. I contatti dei clienti con Lettramministrazione si svolgono unicamente per telefono o via mail, e c'è un motivo: una volta giunti all'indirizzo scopriamo che gli uffici... non ci sono. «Sono andati via circa due mesi fa» spiega chi lavora nel palazzo, sede di numerose aziende. «Da allora sono arrivati diversi clienti a lamentarsi, ma non sappiamo dove siano finiti». Riccardo rimane di stucco: «Ho versato a queste persone 650 franchi di caparra per sbloccare un prestito che non mi è mai arrivato» racconta. «Ho paura che non vedrò più i miei soldi».

«È un malinteso» - Da noi raggiunto per telefono, un portavoce dell'azienda assicura che «si tratta di un malinteso». Il colloquio si svolge, naturalmente, in tedesco perché «siamo un'azienda internazionale e il fatto di avere scelto come sede il Ticino non impone la conoscenza dell'italiano» continua il portavoce. «Tutti i nostri rapporti con la clientela locale si svolgono in tedesco, e capita che vi siano dei fraintendimenti per motivi linguistici. Ma se la gente firma i contratti senza capire cosa c'è scritto, non è colpa nostra». L'azienda sostiene di non aver mai offerto prestiti ai clienti, ma servizi di rateizzazione dei debiti. I clienti però la vedono diversamente, e sostengono di esser stati vittima (come minimo) di pubblicità ingannevole.   

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