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CANTONEAgenzia interinale criminale: ecco come funzionava il permessificio bellinzonese

08.02.17 - 13:39
Il titolare di un’azienda del Bellinzonese gestiva il traffico attraverso una società di facciata
Archivio Tipress
Agenzia interinale criminale: ecco come funzionava il permessificio bellinzonese
Il titolare di un’azienda del Bellinzonese gestiva il traffico attraverso una società di facciata

BELLINZONA - «L’attività di prestito di manodopera». Questo era uno degli scopi dell’impresa di costruzioni bellinzonese, fallita lo scorso anno, finita nel mirino della magistratura ticinese e il cui titolare è stato arrestato, con altre tre persone, per tratta di esseri umani, corruzione attiva, falsità in certificati e infrazione alla Legge federale sugli stranieri.

Secondo le informazioni raccolte da tio.ch/20 minuti, è proprio nell’ambito della cessione a termine di lavoratori che si sarebbero consumati i fatti contestati al 25enne di origine kosovara e ai suoi complici, due dei quali hanno lavorato per l’Ufficio cantonale della migrazione. In pratica il giovane, con l’aiuto dei coindagati, otteneva illecitamente permessi di soggiorno per persone che non ne avrebbero avuto diritto. Questi provenivano infatti da Stati terzi con immigrazione limitata da norme più rigide e contigenti rispetto a quelle dei Paesi facenti parte dell'UE 27/AELS. L'indagato li assumeva poi nella sua azienda, questa poi agiva come un’impresa di lavoro interinale, cedendo lavoratori ad alcune imprese di costruzione. È infatti in quest’ambito che si sta concentrando il lavoro degli inquirenti. Non è infatti escluso che altre persone, o altre aziende, possano essere coinvolte nell’operazione.

 

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