La preoccupazione espressa dai Verdi bellinzonesi su occupazione e traffico
BELLINZONA - Sei uffici postali della nuova Bellinzona e cinque del Comprensorio. È questa la lista degli ufficili postali a rischio chiusura ipotizzata da Syndicom. La mappa della chiusura degli uffici postali in prima pagina oggi su «LaRegioneTicino» non ha lasciato indifferenti i Verdi del Bellinzonese che chiedono che il Municipio si attivi affinché la Posta garantisca un servizio capillare su tutto il territorio comunale.
La preoccupazione espressa non si limita al timore della possibile perdita di posti di lavoro, ma anche ad un aumento del traffico veicolare.
Infatti, come viene spiegato nella nota diramata mercoledì pomeriggio da verdi bellinzonesi, «le agenzie postali, annunciate dalla Posta come “valido” sostituto e già presenti sul territorio, possono in realtà occuparsi solo di una minima parte delle operazioni abituali di uno sportello vero e proprio. Questo significa che i cittadini, gli anziani e i lavoratori già troppo stressati saranno
obbligati a spostarsi con maggiore frequenza verso l’unico ufficio postale rimasto di tutto il comprensorio bellinzonese (Bellinzona 1) generando ancor di più inevitabili ingorghi, traffico e conseguente, ma non trascurabile, inquinamento».
Secondo i Verdi bellinzonesi «è necessario che il nostro amato gigante giallo rivedesse le sue posizioni in ottica più umana, concreta e sociale e non basate solo su numeri e cifre. Se pensiamo inoltre ai dipendenti della posta che lavorano in un clima di ansia ed incertezza da troppi anni questo non fa che riempire il vaso dell’instabilità».
Infine le domande che pongono i Verdi bellinzonesi, in reazione alla notizia: è questo il servizio di alta qualità che la confederazione ha dato mandato alla Posta SA?
E che fine faranno quelle persone che ora lavorano negli uffici a rischio?
E infine, Quanto dovrà essere grande il guadagno prima che possa bastare?