Il Municipio di Bellinzona ha presentato questa mattina la variante del piano regolatore
BELLINZONA - Il Municipio di Bellinzona ha presentato questa mattina la variante del piano regolatore relativa alla pianificazione del comparto adiacente alla progettanda fermata FFS di Piazza Indipendenza, scaturita dalla necessità di anticipare e risolvere questioni di carattere urbanistico, gettando le basi per lo sviluppo futuro del comparto adiacente al Centro storico.
La nuova fermata ferroviaria offrirà l’opportunità di ricucire, attraverso i suoi accessi e attraversamenti, le vie storiche e i relativi percorsi pedonali. L’occasione è anche quella di valorizzare le presenze monumentali come la Murata, il complesso dell’Istituto Santa Maria e, dal profilo paesaggistico, la presenza del Dragonato.
A fronte dell’edificazione del nuovo tunnel, la proposta pianificatoria pone le basi per ridisegnare lo spazio urbano pubblico lungo la Murata stessa, immaginando, da una parte, una densificazione adeguata e rispettosa del tessuto storico e, dall’altra, la valorizzazione del bene monumentale, in particolare con la chiusura del varco per l’accesso all’autosilo Cervia, che sarà sotterraneo, e una migliore visibilità delle mura storiche come richiesto dall’Ufficio federale della cultura.
Ripristinare la topografia originale - In corrispondenza con il vicolo Cusa si prevede di ripristinare la topografia originale, creando un percorso pedonale che dalla città, attraverso un nuovo sottopasso, ricucirà i quartieri, avvicinando l’Istituto Santa Maria e la storica scalinata che porta al Castello di Montebello. Tale passaggio fungerà anche da collegamento principale da e per il Centro storico per la nuova fermata TILO.
A monte della nuova fermata si propone essenzialmente uno sviluppo insediativo misto, scolastico, residenziale e amministrativo e la valorizzazione dell’edificio storico Santa Maria, subordinato all’elaborazione di un piano di quartiere. Sul lato verso Piazza Indipendenza, lungo via Cervia, viene invece proposta una nuova edificazione “a pettine”, in linea con il volume già oggi previsto dal piano regolatore attuale, aperta verso il centro città con un’alternanza di pieni e vuoti formanti delle corti e permettendo così la realizzazione di un’unica volumetria modulata, aderente alla scala dimensionale del tessuto medioevale, che – al pari dei ripari fonici che verranno integrati – farà pure da schermo ai binari ferroviari.