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BIOGGIO«Stipendio di 6000.- per dirigere la fabbrica. Ho detto no»

01.12.16 - 09:00
Il signor P. è uno dei 7mila ticinesi che hanno fatto le valigie e ora lavorano fuori Cantone. Il numero è in aumento. «Vi spiego perché»
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In coda verso il Gottardo.
In coda verso il Gottardo.
«Stipendio di 6000.- per dirigere la fabbrica. Ho detto no»
Il signor P. è uno dei 7mila ticinesi che hanno fatto le valigie e ora lavorano fuori Cantone. Il numero è in aumento. «Vi spiego perché»

BIOGGIO - Dei frontalieri italiani si parla spesso. E quelli ticinesi? Non sono pochi i lavoratori che dal nostro Cantone ogni giorno, o ogni settimana, si recano in Svizzera interna o all'estero per lavoro. Il loro numero è in aumento. Lo rivela un'elaborazione condotta per tio.ch-20minuti dall'Ufficio cantonale di statistica (Ustat): stando al censimento, finora inedito, la cifra è salita a 7405 unità nel 2014 (ultimo dato disponibile) a fronte delle 6353 del 2010 (censimento precedente). Crescono i frontalieri ticinesi verso l'Italia (da 1088 a 1293) ma soprattutto verso gli altri Cantoni (da 5265 a 6112): Zurigo, Berna e Grigioni in testa. E la crescita è ancor più significativa rispetto a inizio millennio - vedi la tabella in allegato. 

L'analisi - I motivi? Sono «gli stipendi più alti» ma anche «la maggiore mobilità durante il periodo degli studi» spiega Moreno Baruffini dell'Osservatorio del mercato del lavoro (O-Lav) dell'Usi, a cui abbiamo sottoposto i dati per un'analisi. «Anzitutto si nota come, pur nel quadro di un aumento generale della popolazione attiva ticinese, la quota di quanti effettivamente lavorano in Ticino è diminuita rispetto all'ultima rilevazione». Un calo lieve, dell'1 per cento, ma pur sempre un calo. Mentre la percentuale dei “frontalieri ticinesi” è aumentata.

I motivi del fenomeno - «Se prendiamo ad esempio le persone residenti in Ticino che lavorano nel canton Berna, il loro numero è triplicato - osserva Baruffini -. Questo è da attribuire al fatto che ci sono più ticinesi alle dipendenze dell'amministrazione federale». Anche a Zugo, San Gallo, Grigioni e Ginevra gli occupati ticinesi sono sempre di più. Così come quelli che hanno scelto l'estero: Italia in primis. «Si tratta, è evidente, di cifre basse in termini assoluti rispetto al totale della popolazione residente: ciò significa che il mercato in Ticino riesce ancora ad assorbire gran parte della forza lavoro» continua Baruffini. Tuttavia, ammette, la quota di frontalieri “al contrario” a cavallo del confine italiano «è aumentata in modo significativo». Gli stipendi qui però non c'entrano. «Il motivo è piuttosto l'aumento della formazione dei lavoratori, e la mobilità studentesca» conclude l'esperto. 

La storia - Molti, infine, fuggono perché costretti. Tra questi c'è anche P., 58 anni, ingegnere del Malcantone. «Dopo aver ricercato a lungo un impiego confacente in Ticino, l'anno scorso ho dovuto spostarmi a Soletta» racconta. Il suo problema? Troppe qualifiche: con un passato alla guida di aziende in Italia e Francia, oltre che in Ticino e Svizzera – «sempre in posizioni dirigenziali» – il 58enne si sentiva ripetere di essere «eccessivamente formato».

6000 franchi per il direttore - «Per un ultra 50enne è difficile competere con giovani e frontalieri. Mi è stato offerto uno stipendio da 6mila franchi lordi al mese per dirigere una fabbrica di 50 dipendenti». A quel punto ha fatto le valigie. «Conosco diversi altri professionisti, ingegneri e bancari, che hanno fatto lo stesso negli ultimi anni. Purtroppo a volte non c'è altra scelta».

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COMMENTI
 

Don Quijote 7 anni fa su tio
Il Ticino per la sua vicinanza all'Italia è uno dei pochi cantoni che inizia a dispensare stipendi reali e proporzionali al valore aggiunto prodotto, in pochi anni, questa inevitabile tendenza (dovuto alla pressione concorrenziale mondiale) si spargerà a macchia d'olio i tutta la Svizzera. Quelli che fanno la differenza ricevono un buono stipendio ovunque, è logica e pura matematica, tutto il resto è aria fritta populista. Gli unici direttori che stimo sono quelli in grado di sostituire anche un semplice bidello in caso di bisogno, gli altri sono solo un inutile costo economico per le aziende.

Salbra 7 anni fa su tio
Povero Ticino !!!!!! Tentiamo di fare la Svizzera....., ma l'ho sempre detto la VERA SVIZZERA è oltre Gottardo lì si che le cose vanno come devono.....qui da noi non siamo nemmeno l'ombra di Zurigo, Berna, Lucerna ecc ecc.

negang 7 anni fa su tio
Dumping salariale ? Noooo non esiste !!!

demon631 7 anni fa su tio
Fin tanto che i nostri politici vanno a Belli per litigare e se ne fregano perché loro hanno i piedi al caldo sarà sempre peggio…. pure io ho una figlia che per prendere un ottimo salario ha dovuto andare oltre Gottardo

fcvikings 7 anni fa su tio
E queste pseudo statistiche tengo per solo conto solo dei ticinesi che lavorano oltr'alpe con il "permesso di soggiorno settimanale". E non di tutti quelli che sono stati obbligati a spostare anche il domicilioin Svizzera interna!!!! Senò la statistica sarebbe ben più alta!

Giorgio8989 7 anni fa su tio
io in ticino come infermiere di base, al primo anno di lavoro pre prendevo 4024 .CHF netti...!!! Lucerna sono 5322.- CHF netti...!!!!!!!! sì il caffè costa di più e qualche ma la migros e la coop, aldi ecc sono sempre le stesse..!!! siamo solo all'inizio di questo esodo

elvicity 7 anni fa su tio
Per fortuna è stato votato di si per il secondo tubo ...

miba 7 anni fa su tio
Eppure nell'articolo manca un'informazione importante. Il contratto di lavoro che il 58enne avrebbe rifiutato di firmare in Ticino prevedeva un salario lordo di CHF 6'000.00 e basta OPPURE un salario lordo di CHF 6'000.00 con altre forme di retribuzione che generalmente vengono applicate ad una simile posizione dirigenziale quali ad esempio obiettivi quantitativi, obiettivi qualitativi ecc ecc ecc? Se si tratta della prima variante (salario lordo di CHF 6'000.00 e basta) allora in tal caso concordo con tutto quello che gli altri bloggers hanno scritto, mentre se si tratta della seconda variante (salario lordo + altre forme di retribuzione) la situazione è ancora tutta da valutare

Fran 7 anni fa su tio
Peccatoche non viene fatto il nome dell'Azienda! Se corrisponde alla verità - di cosa avere paura?Bisogna dire anche i nomi di chi cercala schiavitù e non personale Svizzero con ottima formazione!

bobà 7 anni fa su tio
... ed ecco le conseguenze: - Ticinesi a cui viene diminuita la paga, sennò prendo un frontaliere - Ticinesi che vanno in dentro - Ticinesi che spostano il domicilio in Italia e fanno i frontalieri - Traffico gigantesco (che Zali tenta di combattere penalizzando i Ticinesi) - Confederella che nicchia sulla votazione del 9 febbraio per paura d'offendere l'UE - Votazione "prima i nostri" passata ed ora se ne vuol fare una versione "light" A quando l'iniziativa "fuori da Schengen"?

Bacaude 7 anni fa su tio
Risposta a bobà
Possiamo anche andare a votare per l'iniziativa "fuori dal mondo"! Le aziende/banche sono compattamente schierate da qualle parte politica che continua a prometterci miglioramenti. Ma davvero voi continuate a crederci? Ma secondo voi chi ha in mano le imprese? una banda di comunisti anarchici? Il mondo, come già ho espresso, va in questa direzione e voler tornare indietro è anacronistico. L'unica speranza che abbiamo è migliorare le condizioni quadro di chi lavora in ogni paese. e noi dovremmo stare compatti e uniti.

Bacaude 7 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Danimarca, Norvegia, Svezia sono paesi aperti e aderenti a Schengen ma con condizioni tassative (sotto tutti I punti di vista. Tasse più alte del pianeta) per le imprese che sono situate lì Quanti danesi, svedesi e Norvegesi migrano? E' ancora difficile capire qual'è la soluzione? p.s. Bielorussia, Turchia, Serbia, Moldavia sono paesi non-schengen e avere un permesso di lavoro come straniero in Iran o in Corea del Nord è difficilissimo ;-)

Bacaude 7 anni fa su tio
Queste corrette considerazioni ci devono far riflettere sul fatto che si parte sempre per andare a star meglio e nessuno è contento di lasciare il proprio paese. D'altra parte il mondo, con molti contro e alcuni pro, sta andando in questa direzione. E' diventato normale studiare in CH, laurearsi a Parigi, andare alavorare negli States e in pensione a Madeira. Bisogna però avere comprensione di chi vorrebbe fare lo stesso...

mats13 7 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
La ricerca di un benessere migliore è legittima, la difesa del territorio lo è altrettanto...

Alìbabà 7 anni fa su tio
Dunque: "prima i nostri"; fare la spesa in CH; utilizzare ditte locali: impiegare insegnanti strettamente elvetci e poi CHF 6'000 per un direttore d'azienda che ne guadagnerebbe abbondantemente più del doppio nel resto della Svizzera. Ipocrisia al cubo della nostra imprendotoria e amministrazione pubblica, altro che riempirsi la bocca di Svizzera quà, Svizzera là. Chi vuole fregiarsi di essere Svizzero, si attenga all'etica svizzera. Caso personale: mia figlia guadagna a Zurigo quasi il triplo di quanto offertole in Ticino!

mats13 7 anni fa su tio
Risposta a Alìbabà
Si, e poi vengono a dirti che gli affitti però a ZH sono più cari dimenticandosi di aggiungere che i premi CM sono uguali o addirittura più a buon mercato lassù e che i prodotti di Migros e Coop costano uguali in tutta la Svizzera...

Arpac 7 anni fa su tio
Risposta a mats13
+tassa di circolazione

Thor61 7 anni fa su tio
Risposta a Arpac
In alcuni cantoni nemmeno si paga ;o))

davidi81 7 anni fa su tio

spank77 7 anni fa su tio
Ben presto l'inevitabile soluzione di scappare dal problema causerà un "effetto farfalla" anche nei posti dove attualmente i frontalieri (Italiani, Germanici, Francesi) non sono un problema in quanto lontano dai confini nazionali. È questione di tempo (anche pochi anni a mio modesto parere) e anche altrove in Svizzera gli stipendi scenderanno, non mi stupirebbe che in alcuni settori specifici avessero già iniziato ad applicare stipendi al ribasso. Unica soluzione impedire questo effetto "farfalla"o frenarlo, mettendo dei paletti dove occorrono, ma adesso non quando il problema diventa Nazionale.

mats13 7 anni fa su tio
Risposta a spank77
Basta guardare all'amministrazione cantonale, gli stipendi sono già rivisti al ribasso e la tendenza è similare in tutti i settori siano essi pubblici o privati.

lancelot_1967 7 anni fa su tio
Per sopravvivere nel mondo del lavoro, occorre far prova di flessibilità. Anche sotto il profilo geografico! Mi sono lasciato il Ticino alle spalle nel 1984 e pur restando ticinese (se possibile ancor più da quando vivo Oltralpe) per me sarebbe inimmaginabile abitare nuovamente a Lugano.

Lore62 7 anni fa su tio
Risposta a lancelot_1967
L'emigrazione NON è mai un fatto positivo, anzi è un fallimento su tutti i fronti di una politica scriteriata a danno dei propri cittadini ! Al momento anche in Europa viene comodo sfruttare la differenza economica dei paesi vicini con gli "schiavi moderni" chiedendo loro di essere più flessibili in base ai propri bisogni... Che schifo di società!

KilBill65 7 anni fa su tio
Fanno bene ad andare!!....Cosi facendo il Ticino va in perdita!!....In che senso?....Nel senso che dei bravi lavoratori o direttori o menager se ne vanno...E fanno bene!!....

Esse 7 anni fa su tio
Risposta a KilBill65
direttori o motocariole?

Esse 7 anni fa su tio
Risposta a Esse
AHAHAA con una r sola ! siamo pari ;-)))

blugatto76 7 anni fa su tio
Pure io ho "dovuto" trasferirmi a Berna per lavoro. Ogni fine settimana rientro in Ticino da mio marito. è stata una scelta difficile, ma se si vuole un lavoro e si vuole pensare al proprio futuro si devono fare sacrifici. Putroppo il mercato del lavoro in Ticino è saturo.

KilBill65 7 anni fa su tio
Risposta a blugatto76
Infatti e' vero....In Ticino purtroppo abbiamo una politica ottusa, dove ci portera' a diventare poveri!!!....

Arpac 7 anni fa su tio
Il mercato del lavoro ticinese va protetto, punto. Aggiungo che i mercati in generale vanno nuovamente protetti. L'apertura per amor di apertura sta creando un' impoverimento socio economico senza precedenti. Vi sono aziende in Svizzera che godono di questa protezione sui mercati, e penso in particolare ad un colosso della telefonia, Se é vero che ogni mercato ha le sue peculiarità e soffre di difficoltà diverse, fare un passo indietro é ormai opportuno. Non si tratta di populismo, non si tratta di razzismo, non si tratta di chiusura mentale e non c'entrano niente i salari minimi (seppur vadano controllati maggiormente gli abusi, ma questa é semplice applicazione delle leggi già in vigore). Se in lombardia vi sono 350k di disoccupati e dove una gran parte possiede formazioni conseguenti e con una flessibilità ben diversa dalla nostra (inutile negarlo), i calcoli sono presto fatti. Il resto sono chiacchiere politiche per tirar la la carretta.

mats13 7 anni fa su tio
Il discorso è anche legato alla remunerazione. Il caso citato di fr. 6000. per dirigere una fabbrica è sintomatico. Certi salari vanno bene per un frontaliere ma non per un ticinese (ma ne esistono ancora?). Personalmente questa scelta l'avevo adottata 30 anni orsono scontento del mio lavoro e della remunerazione. Ho fatto i miei anni di esperienza e ritornando ho potuto pretendere ed ottenere condizioni migliori, anche se con fatica. Certo che erano altri tempi dove non si faticava troppo a trovare lavoro.

Esse 7 anni fa su tio
Risposta a mats13
6000.- al mese il direttore, (1:12 non è neanche passata) .. chissà il giovane operaio

Lore62 7 anni fa su tio
...funziona tutto benissimo come da copione la "libera circolazione dei disperati"... ora tocca ai "piani alti"

tazmaniac 7 anni fa su tio
Ma guarda un po' ... eppure tanti "benpensanti nostrani, attribuivano i motivi al fatto che dall'Italia pare arrivino cervelloni da far impallidire Einstein e che i ticinesi sono gente che non ha voglia di lavorare e studiare ... mah.... incredibilmente, queste "testine" vengono sempre, immancabilmente smentite ... ;o)

Carviniano 7 anni fa su tio
Concordo con quanto espresso da Navy e personalmente penso che il problema principale è che il nostro territorio è incuneato nella Lombardia, provincia ai tempi molto florida economicamente ma che negli ultimi anni ha creato moltissima disoccupazione. Sempre a mio parere, sono i patti bilaterali che sono stati un errore: è chiaro che per Berna o Zurigo o Zugo il frontalierato è un problema relativo. Qui in Ticino, e ve lo posso garantire per esperienze personali, si è passati dall'occupazione dei posti di lavoro mancanti alla sostituzione dei posti dei residenti. Non ce n'è.

navy 7 anni fa su tio
Ieri sera, al telegiornale RSI, intervistavano il buon signor Abate. Parlavano dei problemi legati al libero mercato e relativi impatti sul lavoro nei singoli vari cantoni. Da qualche tempo, sia in casa PLR che PPD hanno tutti preso la strada POPULISTA della LEGA. Forse la strada del POPULISMO è quella del vedere i problemi reali e concreti della gente oppure cosa? Casistiche come quelle descritte nell'articolo è pieno il cantone. Questo cantone sta diventando una provincia lombarda...... Una classe politica di ipocriti con troppi mezzi finanziari che non riescono a pianificare neanche il loro carello della spesa. Il buon signor Abate non fa eccezione.

giova70 7 anni fa su tio
Risposta a navy
Concordo pienamente!

elvetico 7 anni fa su tio
Risposta a giova70
concordo pienamente anch'io !

tip75 7 anni fa su tio
chissà sei i nostri politici leggono anche queste di cose......

elvetico 7 anni fa su tio
Risposta a tip75
le leggono ma se ne fregano.
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