Gli ex spazi di Lugano Turismo assegnati a un imprenditore accusato di riciclare denaro della 'ndrangheta. I chiarimenti del Municipio
LUGANO - «Al momento della delibera l'azienda vincitrice aveva tutte le carte in regola». Il Municipio «non era al corrente» del fatto che, dietro la società anonima che si è aggiudicata la gara pubblica per l'affitto degli ex spazi di Lugano Turismo in Riva Vela, c'era un noto imprenditore luganese, arrestato nel 2010 perché sospettato di essere un prestanome della 'ndrangheta. Il 53enne, come riferito da tio.ch-20minuti, è stato assolto nel 2011 dall'accusa di associazione a delinquere. A marzo scorso è stato però nuovamente rinviato a giudizio in Italia: secondo gli inquirenti d'oltre confine, avrebbe «riciclato ingenti somme per conto dei clan».
«Carte in regola» - «L'azienda in questione aveva presentato l'offerta migliore, molto competitiva. Trattandosi di una società anonima si possono verificare solo gli organi e le persone che appaiono a registro. In questo senso la documentazione presentata era in regola» ha spiegato oggi il sindaco Marco Borradori a margine di una conferenza stampa, precisando che solo «a seguito di un articolo di tio.ch-20minuti sono state condotte delle verifiche» sui precedenti dell'imprenditore. «Abbiamo chiesto al servizio giuridico di farci sapere se c'erano state delle condanne cresciute in giudicato». La risposta: no. Perché contro le sentenze italiane l'imprenditore ha presentato un ricorso, tuttora pendente.
«Attendiamo sentenza definitiva» - In ogni caso ora i giochi sono fatti. «Nessuno dei partecipanti alla gara è ricorso contro la delibera. La situazione appare chiara. Dovessero intervenire dei fatti nuovi, come una condanna definitiva, e dovessero essere appurati stretti legami tra l'imprenditore in questione e l'azienda vincitrice, il Municipio si riserva ovviamente di rivalutare la situazione e di eventualmente procedere alla revoca del contratto».