Presentato questa mattina il progetto di casa intergenerazionale che ha come obiettivo l'inclusione
MORBIO INFERIORE - «Una casa per tutti». E' questo il motto dell'istituzione Parco San Rocco che mercoledì mattina ha presentato il suo progetto di casa intergenerazionale.
Nel rispetto dei valori quali l'ascolto, il rispetto e l'entusiasmo nei confronti dei cambiamenti, la casa di riposo di oggi diventa un luogo in cui l'anziano è parte centrale di una comunità in cui l'individuo ha la possibilità di rendersi attivo, in uno scambio reciproco tra il curato e il curante.
In un periodo storico in cui l'edonismo e il mito della felicità a tutti i costi la fanno da padrone, la persona anziana affronta l'arrivo della «mezzanotte» con uno spirito di giovinezza che non lo abbandona. In questo modo «la morte diventa il compimento e non la fine della vita».
L'invecchiamento demografico richiede nuove formule di organizzazione sociale. Il tramonto di 10mila anni di civiltà contadina e dei suoi valori, l'individualismo e i cambiamenti sociali dovuti alla globalizzazione economica stanno cambiando i rapporti tra gli esseri umani. In Ticino, come già avvenuto nell'Europa settentrionale e nella Svizzera nordalpina poi, le autorità politiche e la comunità scientifica hanno iniziato recentemente ad interrogarsi sui cambiamenti sociali e a tutto ciò che ne comporta.
Il progetto del Parco intergenerazionale Parco San Rocco, presentato questa mattina a Morbio Inferiore, vuole proprio dare una risposta per permettere prospettive future di una forma nuova, ma altrettanto antica, di comunità, in cui le diverse generazioni non vivano in mondi paralleli tra essi, ma convivano in un rapporto di reciproco scambio e di inclusione, anche nei confronti degli anziani disabili.