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BELLINZONAReperti archeologici esposti a Palazzo delle Orsoline

07.11.16 - 15:12
I prestigiosi oggetti provengono dalla necropoli venuta alla luce nel 2013 in località Palasio a Giubiasco
Reperti archeologici esposti a Palazzo delle Orsoline
I prestigiosi oggetti provengono dalla necropoli venuta alla luce nel 2013 in località Palasio a Giubiasco

BELLINZONA - I Gran Consiglieri e i frequentatori di Palazzo delle Orsoline potranno ammirare e una piccola selezione di oggetti, prestigiosi, provenienti dalla necropoli venuta alla luce nel 2013 a Giubiasco, in località Palasio.

Un'ulteriore tappa - L’esposizione costituisce un’ulteriore tappa divulgativa dei risultati delle ricerche svoltesi a Giubiasco da parte del Servizio archeologico cantonale. La mostra infatti è stata proposta al pubblico in versione più estesa lo scorso inverno nel palazzo comunale di Giubiasco e, da aprile a maggio, alla Biblioteca cantonale di Bellinzona, promossa dall’Ufficio dei beni culturali e dal Comune di Giubiasco con il sostegno della Divisione della cultura e degli studi universitari. Con questa iniziativa si desidera da un lato far conoscere uno spaccato della cultura, degli usi e costumi della popolazione celtica, i Leponzi, che abitò una parte del territorio cantonale nel primo millennio avanti Cristo, dall’altro illustrare i metodi applicati per l’indagine archeologica.

Tombe databili fra il IV e il II a.C. - Le tombe rinvenute a Giubiasco, Palasio (una trentina) sono databili fra IV e II secolo a.C. e sono caratterizzate da ricchi corredi funerari con oggetti in ceramica, bronzo e ferro. Esse si riferiscono perlopiù ad adulti di sesso maschile, benché non siano totalmente assenti donne e individui giovani. Questo luogo di sepoltura sembra trovarsi nelle vicinanze dell’antico abitato, finora sconosciuto, che molto probabilmente si trovava lungo la via di transito pedemontana.

Oggetti prestigiosi - Gli oggetti esposti appartenevano a un esponente di alto rango della comunità. Un ricco signorotto. Essi mostrano le capacità artigianali e artistiche del tempo e i rapporti culturali intrattenuti dai Leponzi con altre popolazioni. Infatti la brocca a becco, realizzata da artigiani locali con sottili lamine di bronzo e decorata da elementi vegetali e animali, richiama analoghi recipienti di fattura etrusca. La ciotola in ceramica scura è invece un’importazione italica.

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