L’ex gerente avrebbe gettato la spugna per la troppa concorrenza da parte delle buvette del Ticino Rockets. Il municipale Joël Rossetti: «Stop che nuoce a tutti». Ma spunta un possibile subentrante
BIASCA - «Siamo dispiaciuti. Vogliamo che il ristorante della pista di ghiaccio riapra al più presto». Joël Rossetti, capo dicastero sport di Biasca, è amareggiato di fronte alla scelta dell’ex gerente dell’esercizio pubblico di gettare la spugna. Il locale, punto di ritrovo per gli utenti della pista, è chiuso da inizio ottobre. Il motivo? La presunta eccessiva concorrenza causata dalle quattro buvette che i club del Biasca Ticino Rockets terrebbe aperte durante le partite casalinghe della squadra di hockey su ghiaccio. Intanto, spunta un possibile subentrante. «È così – conferma Rossetti – nelle prossime settimane ci troveremo per portare avanti l’accordo».
Tre cameriere ferme - A Biasca se ne discute ormai da giorni. E c’è chi parla di un vero e proprio pasticcio, provocato dalla scelta del Municipio di concedere al club militante in Lega Nazionale B l’apertura di punti di ristoro auto gestiti. Da noi contattato, l'ormai ex gerente del ristorante della pista non ha voluto rilasciare dichiarazioni, limitandosi a confermare i fatti. Bocca cucita anche da parte del suo avvocato, Daniel Ponti. Quello che si sa è che tre cameriere a ore hanno perso l'impiego a causa della cessazione dell'attività. E che l'esercizio al momento resta chiuso.
Una decisione ponderata - Secondo Rossetti questa situazione avrebbe potuto essere evitata. «Da parte nostra non ci sembra siano stati fatti errori di valutazione. Abbiamo dato la concessione per le buvette alla squadra del Biasca Ticino Rockets perché la legge ce lo permetteva. Il ristorante è aperto sette giorni su sette. E siccome la pista è in generale molto frequentata, il locale ha diverse possibilità per incrementare le entrate finanziarie. L’attività non andrebbe impostata solo in base alle partite casalinghe del Biasca Ticino Rockets».
Autofinanziamento - Poi torna sulla scelta del Municipio: «Dando la possibilità di gestire queste buvette al Ticino Rockets, volevamo permettere al club di trovare alcune forme di autofinanziamento. Insomma, le due attività non ci sembravano in concorrenza tra loro».
Tutti penalizzati - Non deve, tuttavia, averla pensata così l'ex gerente del ristorante della pista. «Il nostro obiettivo – riprende Rossetti – è quello di fare in modo che il ristorante torni attivo in poche settimane. Anche perché la sua chiusura penalizza tutte le persone che, per un motivo o per l’altro, vengono alla pista. È uno stop che nuoce a tutti. Ora si è fatto avanti un ristoratore della regione. Potrebbe essere lui a raccogliere la sfida di portare avanti l’attività. Siamo fiduciosi».
Il vicepresidente dei Rockets – Sulla vicenda interviene anche il vicepresidente del Biasca Ticino Rockets, Edy Pironaci. «Noi non volevamo e non vogliamo assolutamente fare concorrenza al ristorante con le nostre buvette. Ci mancherebbe. Anzi, anche per noi la chiusura dell’esercizio ha rappresentato un duro colpo. Perché si tratta di un luogo di aggregazione importante sia per i nostri sportivi sia per i tifosi».