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LUGANO«Il lungolago? Così i turisti non tornano»

24.10.16 - 09:05
Serata dibattito in vista a Villa Saroli. L’architetto Jachen Könz è critico sulla situazione: «La gente vuole essere più a contatto con l’acqua»
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«Il lungolago? Così i turisti non tornano»
Serata dibattito in vista a Villa Saroli. L’architetto Jachen Könz è critico sulla situazione: «La gente vuole essere più a contatto con l’acqua»
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LUGANO - Il lungolago di Lugano? È sfruttato male. Malissimo. Solo il 30% delle rive è fruibile pubblicamente. La polemica è al centro del dibattito previsto per domani, martedì 25 ottobre, alle 18.30 a Villa Saroli e organizzato da i2a, forum di architettura urbana. Tra gli ospiti, anche l’architetto Jachen Könz, tra i più scettici sulla questione. 


Signor Könz, personalmente le piace il lungolago di Lugano?
«Da Paradiso fino alla foce del Cassarate il lungolago è pubblico. Il concetto è ottocentesco. Non c’è l’accesso all’acqua. Il contatto con il lago è solo visivo. Questo è un dato di fatto. Poi, oltre la foce del Cassarate, e da Paradiso in poi, ci sono problemi».

Quale?
«Diverse proprietà private impediscono di passeggiare lungo il lago. Idem a livello di bagno pubblico. È un peccato. È quasi tutto in mano a privati».

Dal punto di vista turistico questo cosa comporta?
«Trovo che sia uno spreco. Uno cammina lungo il lago e a un certo punto deve mettersi a camminare in strada. La gente fatica a tornare volentieri sul lungolago di Lugano. A Zurigo e a Ginevra le camminate sono continue».

Perché si è arrivati a questa situazione?
«La città è cresciuta. Prima c’erano tanti prati. C’è stata una grande privatizzazione dei terreni in seguito e sono sorti tanti edifici. Fino agli anni Settanta, uno costruiva ciò che voleva sul proprio terreno. Questo ha influenzato molto lo sviluppo del territorio nella zona».

Perché oggi è importante parlare di questo problema?
«I tempi sono cambiati. E il turismo di oggi non è più quello del 1800. Il turista vuole vedere e vivere il lago. Direttamente. Non solo guardarlo da lontano. È una questione di prospettive future. Lugano, in fondo, vuole essere una città turistica».

Quali sono i possibili rimedi?
«Bisogna riqualificare al più presto le rive. Ad esempio, quella di Paradiso. Con una passerella sull’acqua, che va a zig zag e che si raccorda con la terra ferma nei punti in cui il lungolago torna pubblico. Il progetto è in fase di decollo».

Secondo lei questo principio è applicabile anche in altre tratte del lungolago?
«Assolutamente sì. Non si può fare finta che le proprietà private non ci siano. Bisogna convivere con queste realtà. L’importante è che la gente venga portata a contatto con l’acqua».

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COMMENTI
 

GI 7 anni fa su tio
Non me ne voglia caro Architetto ma, paragonare la situazione "lago" con Zurigo e Ginevra....è come mettere in pista due Ferrari ed una Cinquecento e chiedersi per quale ragione la Cinquecento non vince....

pelota 7 anni fa su tio
Lugano è davvero triste. Nessuno ha voglia di passare un fine settimana in città e mi domando come possa essere attrattiva Lugano per i giovani. Troppe regole, troppa dedizione alla cura e all'immagine rispetto alla concretezza nel rendere allegra questa città.

Yarkin17 7 anni fa su tio
Ci può anche stare, ma ci sono battelli che circolano sul lungo lago, sarebbe un po' rischioso per i bagnanti e delle passerelle potrebbero risultare ingombranti...

navy 7 anni fa su tio
Si inizi ad espropriare le rive (non solo a Lugano) private ai vari borsoni ed otterremo già un bel risultato. Per quanto è di ringhiere ed altro, ricordiamoci che, essendovi famiglie con bambini non è pensabile togliere tutto.....il bello della riva libera ci può stare, la sicurezza pure.

sedelin 7 anni fa su tio
sarebbe bello tornare come nell'800 quando la riva era accessibile ai pescatori (e non ai turisti;-))

globetrotter 7 anni fa su tio
Assolutamento d'accordo con l'architetto! le ringhiere dei ultimi secoli vanno tolte e l'accesso all'lago garantito come ci mostra Paradiso con la splendida sistemazione della riva lago..

Nicklugano 7 anni fa su tio
Credo che i problemi del turismo a Lugano siano altri, cosa offre la città alla persona che la visita...? Shopping non ne parliamo proprio, se non vai a Grancia non shoppi proprio nulla, vita di sera lasciamo perdere, togli piazza della Riforma e per il resto è un cimitero... Calcolando che oggigiorno una settimana a Barcelona o Parigi (vogliamo fare il confronto?) costa meno di una a Lugano, volo compreso, vediamo un po' se un lungolago ci salva...

Webster 7 anni fa su tio
Risposta a Nicklugano
Condivido, inoltre tutto è proibito, vedi sport acquatici, ecc. Lugano oramai è diventata una città per vecchi...forse. Se passi un fine settimana a Lugano cosa fai? non c'è nulla da fare! ...e tutto è caro!

sedelin 7 anni fa su tio
Risposta a Nicklugano
1) non si può confrontare una città come lugano con parigi o barcellona che contano milioni di abitanti. 2) "cosa offre la città alla persona che la visita...?" tanto, fin troppo! basta leggere la programmazione culturale, a volte non si sa quale proposta scegliere, sia in inverno che in estate; ce n'è per tutti i gusti: concerti di vario genere, open air, jazz, blues, classica, artisti di strada, animazioni e teatri per bambini, workshop, mostre, conferenze... solo per citarne alcuni. se per te turismo equivale a shopping... puoi visitare anche qualche duty free di un aeroporto qualsiasi. 3) cmq il tema dell'articolo é lo stato della riva del lago.
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