Il venticinquenne autodidatta Johnny Pagani, presente alla prossima Fiera del Fumetto di Lugano con un nuovo numero del suo Arcknight, racconta la svolta (forse decisiva) della sua vita
TAVERNE - Può un personaggio immaginario aprirti nuove prospettive di lavoro? Sì, se si chiama Arcknight. E sì, se hai il coraggio di Johnny Pagani, venticinquenne di Taverne che sta facendo del suo sogno nascosto, una professione. Il presente di Johnny, ex impiegato d'ufficio, è fatto di fumetti e videogame. «Ho rischiato – ammette – mi sono lanciato. E le cose, per ora, sembrano andare bene».
La fiducia dell’editore - Ci sono storie, apparentemente banali, che meritano di essere raccontate. E una è, probabilmente, quella di Johnny Pagani. Il venticinquenne sarà presente alla prossima Fiera del Fumetto di Lugano con un nuovo numero del fumetto fantasy da lui creato, Arcknight appunto. «Ci avevo già provato lo scorso anno. E le copie me le ero autoprodotte. Adesso ho trovato un editore ticinese che ha deciso di puntare su di me. Il secondo episodio della serie a fumetti sarà in vendita sotto forma di libro cartonato a colori».
Una nuova opportunità - Le capacità grafiche e creative di Johnny non sono passate inosservate. Tanto che una ditta produttrice di software ha deciso di affidargli un importante incarico. «Arcknight mi ha dato visibilità. Ora sto lavorando alla realizzazione di un videogioco d'avventura. È davvero entusiasmante».
Figlio della fantasia - A sorprendere è soprattutto il fatto che Johnny Pagani è un autodidatta. «Ho fatto la scuola di commercio. Nulla a che vedere con la fantasia e con la grafica. Forse all'epoca non ero ancora abbastanza maturo per scegliere. Eppure ho sempre avuto una grande fantasia, sono cresciuto con i fumetti, hanno segnato la mia vita. Probabilmente questa era una cosa che doveva emergere col tempo, la dovevo lasciare uscire, dal mio profondo, liberamente».
Sbagliando si impara - Il venticinquenne di Taverne spiega meglio il concetto: «Non voglio essere presuntuoso. Anzi. Lavoro con tanta umiltà. Però mi piace che i disegni e i dialoghi dei miei personaggi vengano dalla mia testa. E basta. Certo, in questo modo probabilmente avrò maggiori possibilità di errore. Ma è sbagliando che si impara. Mi documento con video su internet, provo e riprovo in continuazione, giorno e notte».
Il gusto della sfida - Ci crede, Johnny. E non ha intenzione di mollare proprio adesso «Si dice sempre che in Ticino non ci siano possibilità di fare carriera in determinati settori. Io non sono d'accordo. Le cose bisogna volerle. Ora mi si è aperto il mondo dei videogiochi. Devo essere bravo io a riuscire a meritarmi altri incarichi in futuro. È una bella sfida».
La dedica - Il giovane fumettista ticinese, che sogna, un giorno, di potere collaborare con la Marvel, dedica il suo momentaneo “successo” ai suoi fratelli. «Loro sono più giovani di me. Spero che non perdano mai il coraggio di osare. I sogni vanno inseguiti. Sempre».