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BOSCO GURIN Un’incredibile coltivazione a 1700 metri: «Prendiamo l’energia dai folletti»

26.09.16 - 11:23
Dietro le quinte del progetto Durga, creato da Lino Tomamichel, nativo del villaggio walser: «Salviamo i terreni e facciamo crescere i prodotti senza chimica». A dare una mano due rifugiati afghani
foto tio
Un’incredibile coltivazione a 1700 metri: «Prendiamo l’energia dai folletti»
Dietro le quinte del progetto Durga, creato da Lino Tomamichel, nativo del villaggio walser: «Salviamo i terreni e facciamo crescere i prodotti senza chimica». A dare una mano due rifugiati afghani

BOSCO GURIN - Un’incredibile coltivazione a 1700 metri di altitudine. Si chiama Durga, dal nome di una Dea indiana, ed è il progetto agricolo partito di recente a Bosco Gurin, nell’alta Vallemaggia. Il concetto chiave: valorizzare terreni che stavano andando in rovina e fare crescere prodotti senza l’uso di sostanze chimiche. L’idea arriva da Lino Tomamichel, impresario nativo del villaggio walser. «È un’iniziativa unica in Svizzera – sostiene –, che si collega alle antiche tradizioni delle nostre zone».

La patria dei “Weltu” - Durga si basa su principi bio e omeodinamici. I terreni vengono nutriti con componenti già presenti nell’ambiente. «Mi piace pensare che l’energia andiamo a prenderla dai folletti che popolano i nostri boschi», sussurra Tomamichel. Sì, perché Bosco Gurin è noto in tutto il mondo per essere la patria dei “Weltu”, creature leggendarie, strani esseri che camminano con i piedi al contrario. «Non usiamo né pesticidi, né fertilizzanti artificiali – precisa Tomamichel –. Per fare andare bene le cose abbiamo di conseguenza bisogno di un altro tipo di energia. Positiva, creativa».

Il rispetto per la terra - Per ora sono stati coltivati segale e lupino bianco. «Quest’ultimo – fa notare Mattia Piganzoli, consulente ambientale che collabora al progetto – è un componente che serve per fare il caffè alpino, la cui coltivazione è stata già sperimentata ad esempio in Trentino. Non solo. Porta anche azoto al terreno. E questo fa capire bene i meccanismi naturali a cui facciamo riferimento. Vogliamo rispettare la terra e l’aria. Il nostro è un progetto pilota, per ora basato sul volontariato. Abbiamo istituito un’associazione, chi vuole sostenerci lo può fare tramite una quota simbolica e aderendo alla nostra pagina Facebook».

Dalle patate alle rape - Sul posto anche due rifugiati afghani. Shamsulla e Sahi. «Abbiamo fatto un accordo con il Cantone – dice Tomamichel –. Ci danno una grande mano. Nelle scorse settimane abbiamo pulito 3500 metri quadrati di terreni e piazzato diverse recinzioni. Sono state create le fondamenta per il 2017. I primi raccolti arriveranno durante la prossima estate. Intanto pianteremo altri prodotti, dalle patate alle rape, forse anche mirtilli e frutti di bosco. Sperimentiamo. E allo stesso tempo salviamo i terreni della valle. Qui c’erano un sacco di posti che stavano andando in malora. A me piangeva il cuore vederli così».

Il fascino della leggenda - Piganzoli è rimasto folgorato dall’intuizione di Tomamichel. «Ho deciso di seguire questo progetto perché lo ritengo una vera rarità. Non è evidente coltivare determinati prodotti, in questo modo e a queste altezze. E poi c’è tutta la questione delle leggende che tornano a galla. È affascinante. Nei prossimi anni la quantità di terreni salvati e rivalorizzati grazie a Durga potrebbe quintuplicare».

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COMMENTI
 

Lussy 7 anni fa su tio
Che Bello!!!! finalmente una Bellissima notizia. ne avevamo proprio bisogno. Prendiamo esempio da loro!!

comp61 7 anni fa su tio
complimenti!!!! Bella iniziativa

bibis 7 anni fa su tio
Bravissimi! W la natura

Benji78 7 anni fa su tio
Che i folletti siano con voi! Il cantone invierà presto una squadra di puffi con Atreiu e Fucur di supporto per i lavori pesanti

Summerer 7 anni fa su tio
bravi ragazzi!!!! Ed ora aspetto che la gente capisca che i prodotti li coltivati non avranno mai un prezzo come al B@nnet! Quindi se si vuole incoraggiarli bisogna finanziarli (incentivi) o comprare i loro prodotti.

rosi 7 anni fa su tio
complimenti, chi ha voglia di lavorare il lavoro lo crea!!!!!!!!
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