LOCARNO - Varie associazioni presenti sul territorio locarnese e ticinese lamentano l’assenza di un coinvolgimento diretto nell’allestimento del PALoc3 e denunciano alcuni punti problematici.
Qui di seguito il comunicato stampa integrale, come richiesto dalle associazioni.
PALoc 3: un programma d’agglomerato costoso, poco incisivo e senza coinvolgimento della popolazione
PALoc3 è in dirittura d’arrivo, la CIT (Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese e Vallemaggia ) s’appresta a scegliere misure e priorità sulla scorta del rapporto inviato a fine luglio ai vari comuni membri. Ancora una volta Ie scriventi associazioni non sono state implicate come richiesto esplicitamente e denunciano l’assenza di un coinvolgimento della popolazione nella fase di allestimento del PA. Esse hanno espresso le loro osservazioni a lavori conclusi, durante la consultazione pubblica indetta tra il 18 di aprile e 18 maggio scorsi. A tutt’ora non è stato dato riscontro dell’insieme delle osservazioni raccolte anche se viene affermato “che si è tenuto conto nel limite del possibile”. L’enorme lavoro di lettura e commento fatto in breve tempo rischia quindi di essere stato vano.
Ci limitiamo qui a segnalare alcuni punti problematici:
Benché il preventivo di PALoc 3 per le misure A e B sfiori i 100 milioni (quasi il doppio di PALoc 2) risulta debole, soprattutto a causa della fragilità rispetto ai 4 criteri di efficacia che sono applicati dall’ARE per valutare e finanziare il progetto. PALoc pecca in tutti i campi. In particolare:
PALoc3, così come concepito, oltre che costoso, ha perso le qualità e i buoni metodi dei suoi predecessori, appare poco incisivo e non permetterà di raggiungere una ripartizione modale sostenibile per l’ambiente entro tempi ragionevoli.
Un’ulteriore occasione mancata per affrontare e risolvere con chiarezza e implicazioni degli attori i problemi di trasporto dell’agglomerato.