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CANTONESale la temperatura: anziani a rischio di solitudine

20.07.16 - 06:03
Allerta canicola in un Ticino sempre più “over”. I palazzi si svuotano e subentra la nostalgia. L’appello degli specialisti: «Ricordatevi di loro»
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Sale la temperatura: anziani a rischio di solitudine
Allerta canicola in un Ticino sempre più “over”. I palazzi si svuotano e subentra la nostalgia. L’appello degli specialisti: «Ricordatevi di loro»

LUGANO - Anziani a rischio di solitudine durante l’estate. È un grido d’allarme che si alza da un Ticino sempre più “vecchio”, e con l’età media sempre più alta. E, con l’allerta canicola ormai dietro l’angolo, dagli esperti arriva un appello: ricordatevi anche di loro. «Alcuni anziani – dice Gabriele Fattorini, direttore di Pro Senectute Ticino e Moesano – probabilmente fanno più fatica a integrarsi, anche nel resto dell’anno. Ed è chiaro che in luglio e in agosto, quando le città si svuotano e i vicini mancano, possano soffrire ancora di più».

Minori risorse fisiche - Se a questo aggiungiamo che negli ultimi decenni la dimensione comunitaria della società ha subito un notevole scollamento, il quadro può risultare inquietante. «In estate – spiega la psicologa Rita Pezzati – le minori risorse fisiche delle persone anziane, ulteriormente provate dal caldo, possono provocare una maggiore necessità di ricevere rassicurazioni, di avere persone presenti in caso di bisogno».

Alto tasso d’invecchiamento - Stando alle cifre dell’Ufficio federale di statistica, in Svizzera una donna su cinque e un uomo su sei hanno più di 64 anni. Oltre un quarto degli ultrasessantaquattrenni ha più di 80 anni. In Ticino per ogni 100 persone in età lavorativa ce ne sono 32 “over 65”. Ergo, il Ticino è tra i Cantoni con il tasso di invecchiamento più marcato. «Ma nonostante questo dato di fatto – osserva Fattorini – nella Svizzera italiana ci sono strutture e servizi in grado di fare fronte ai bisogni di questa importante fetta di popolazione».

Responsabilità collettiva - Il fatto è che, per un motivo o per l’altro, non tutti riescono ad aderire a questa rete. «La tutela dell’anziano – sostiene Pezzati – è una responsabilità collettiva. Se qualcuno è a conoscenza di situazioni di disagio, dovrebbe segnalarle alle autorità. Questo di base avviene già abitualmente. Però è opportuno ricordarlo. Non dimentichiamoci che durante l’estate nell’anziano può subentrare anche una certa nostalgia, verso quel tipo di vacanze che magari oggi non può più vivere».

Il Telefono Amico - Un sottobosco nascosto. Situazioni che si sviluppano soprattutto nei centri urbani. «In questi mesi – sostiene Luisa Reggiani, portavoce di Telefono Amico – anche il caldo gioca un ruolo negativo importante. L’anziano costretto a restare a casa ha meno entusiasmo, meno voglia di fare. E questo può fare aumentare ulteriormente il sentimento di solitudine. Il nostro servizio è a disposizione anche di queste persone. Spesso però l’anziano fatica a chiamarci, perché si sente in soggezione o magari teme di disturbarci».

Il geriatra - Secondo Guido Ongaro, medico specialista in geriatria dell’Ente Ospedaliero Cantonale, il problema dell’isolamento è piuttosto relativo. «Anche perché recenti studi nazionali dimostrano che mediamente l’anziano moderno è meno solo rispetto al passato». Per il geriatra sono altre le variabili da considerare. «L’effetto della canicola, ad esempio. Gli anziani poco indipendenti possono risentirne parecchio».

L’appello - Fattorini, dal canto suo, si rivolge ai medici, ai farmacisti, ai negozianti. « Aggiungerei anche i parroci, i postini. Sono loro ad avere un contatto diretto con le persone anziane sole o in difficoltà. Noi vogliamo solo che l’anziano sappia che ci siamo».

 

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