I lavori di realizzazione riprenderanno a settembre e, salvo imprevisti, termineranno nella primavera del 2018
GAMBAROGNO - E' da 30 anni che il Gambarogno sogna un suo porto. Risale infatti al 1986 la prima ipotesi di costruzione di un'opera che, nel corso degli anni, ha incontrato parecchi ostacoli, che hanno rallentato il suo cammino.
Nella giornata di oggi, giovedì 14 luglio, il Municipio ha presentato il progetto di una struttura che potrà ospitare 280 natanti e sarà al centro di un riordino generale di tutta l'area, che verrà valorizzata con progetti naturalistici, piste ciclopedonali e altro ancora.
Il progetto prevede anche la realizzazione di un falso fondale. Lo stesso è costituito da un «traliccio metallico ancorato in modo solidale al fondo tramite palificazione: alla struttura saranno agganciati i pontili interni e le braccia oscillanti di ancoraggio dei moli frangiflutti, ora ridotti nella loro dimensione». La soluzione, riferisce il Municipio, «permetterà di contenere i costi di costruzione rispetto alle versioni precedenti e pure quelli di gestione legati alle manutenzioni, eseguibili a una profondità ispezionabile senza l'ausilio di speciali attrezzature palombari».
Nell'aprile del 2015, i lavori sono stati interrotti a causa «della presenza di un aumento dei costi non previsto» per permettere ulteriori affinamenti del falso fondale e dei moli frangiflutti».
Dopo un anno di interruzione, dopo avere cercato «soluzioni tecnicamente ed economicamente sostenibili, hanno determinato un anno di ritardo nell'esecuzione dei lavori che oggi, alla luce dei nuovi elementi noti, possono riprendere».
Confermata la validità e la sostenibilità del progetto da parte di un perito incaricato dal Municipio e vista la possibilità di far fronte all'investimento grazie al credito votato dal Consiglio Comunale e gli aiuti previsti dal Decreto legislativo del Gran Consiglio per il progetto aggregativo, Gambarogno può guardare al futuro con più ottimismo.
Anche perché sono 300 gli iscritti sulla lista d'attesa che saranno prossimamente contattati e la piena occupazione del Porto «è verosimile già nei primi anni di attività». Un terzo dei posti disponibili è già stata riservata dai detentori di boe e dai cantieristici, che beneficiano di un diritto di prelazione.
I nuovi costi ammontano a 15,5 milioni di franchi e i maggiori costi «non eccedono il 10% del credito votato dal Consiglio comunale e per questo non si pone la necessità di chiedere un credito suppletorio».
Il Municipio, infine, annuncia che la ripresa dei lavori è prevista nel mese di settembre del 2016 e la messa in servizio, salvo imprevisti, per la primavera del 2018.