Dal 1° luglio scatta il divieto. L'ambasciata saudita a Berna mette in guardia i suoi cittadini a rispettare la legge
LUGANO - Breve e sobrio. È il messaggio pubblicato dall'ambasciata saudita a Berna, la settimana scorsa, su Twitter. In esso viene ricordato il divieto del velo che entrerà ufficialmente in vigore in Ticino dal 1 Luglio 2016, poco prima della stagione estiva durante la quale non mancheranno, sicuramente, gli ospiti arabi.
Il rappresentante del paese musulmano ultra-conservatore rinuncia a qualsiasi critica. Al contrario: «Date le vacanze scolastiche imminenti chiedo a tutti i cittadini di rispettare le regole e le leggi svizzere per evitare conflitti», si legge nel documento redatto in arabo.
Le violazioni saranno punite con multe di 1000 franchi, avvertono. Anche se il messaggio non è del tutto corretto. Il sistema di sanzioni previsto per chi commetterà la violazione vanno da un minimo di 100 a un massimo di 10mila franchi. L'ambasciata saudita tra l'altro fornisce anche una connotazione geografica dei confini entro i quali tale divieto è valido: «Il Canton Ticino è nel sud-est della Svizzera. Il suo territorio comprende le città di Lugano, Locarno, Magadino, Chiasso, Bellinzona, Ascona e Mendrisio».
Questo non è certo un elenco esaustivo delle città ticinesi, ma è probabile che sia piuttosto un'indicazione delle destinazioni turistiche più popolari.
Circa 40'000 pernottamenti - Gli ospiti arabi portano all'industria del turismo ticinese circa 40'000 pernottamenti in hotel, dove trascorrono fino a tre notti di media. E naturale che diverse centinaia di donne provenienti dall'Arabia Saudita ogni anno accompagnino i loro mariti in questi viaggi. Gli albergatori ticinesi, causa il divieto del burqa, temono per i loro affari. Tuttavia i sauditi hanno già subito una serie di restrizioni sul loro stile di vita se risiedono in Svizzera. O almeno è quello che suggerisce l'ambasciata a Berna.
I sauditi devono infatti anche fare attenzione a non trattare male i figli in luogo pubblico per non incorrere in procedimenti giudiziari. E tenere d'occhio la "servitù" e, eventualmente, lasciarla a casa. Il personale di servizio è spesso sfruttato, in Arabia Saudita, alla stregua di schiavi. In Svizzera, i collaboratori domestici, ovviamente, devono avere un trattamento diverso, un salario adeguato e il riposo settimanale.