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CANTONE / GRECIASolidarietà ticinese in Grecia

12.05.16 - 12:24
Un gruppo di sei persone partirà domani alla volta di Idomeni per consegnare i quasi 20.000 franchi raccolti nel corso delle ultime settimane nel Cantone
Firdaus/LB
Solidarietà ticinese in Grecia
Un gruppo di sei persone partirà domani alla volta di Idomeni per consegnare i quasi 20.000 franchi raccolti nel corso delle ultime settimane nel Cantone

GENESTRERIO - Un gruppo di sei persone partirà domani dal Ticino alla volta di Idomeni, il campo profughi a ridosso della frontiera tra la Grecia e la Macedonia. Lo scopo: consegnare gli aiuti raccolti nel corso delle ultime settimane in Ticino e testimoniare la solidarietà della popolazione ticinese di fronte a questa catastrofe umanitaria.

Medicine e sorrisi - Oltre all’appoggio finanziario, il gruppo ticinese porterà materiale sanitario (compresa l’apparecchiatura per le ecografie), prenderà contatto con altre associazioni svizzere sul posto per individuare eventuali collaborazioni, documenterà la situazione e tenterà di capire come sostenere i profughi nella loro resistenza contro le politiche restrittive dell’Europa. «E, visto che un po’ di leggerezza non guasta, porterà anche palloncini gonfiabili e bollicine di sapone per i bambini e smalto per le unghie per le donne. La raccolta fondi proseguirà anche nelle prossime settimane dato che a questo primo gruppo seguirà una visita al campo di Idomeni dei deputati PPD Fiorenzo Dadò e Giorgio Fonio che porteranno altri aiuti». 

«Come Dachau» - L'associazione Firdaus, che organizza il viaggio, ringrazia «la generosità profusa da tante persone» per rendere migliore la vita di tanti profughi che vivono in un campo che, recentemente, il ministro degli Interni greco non ha esitato a paragonare «al campo di concentramento di Dachau.

12.000 sfollati - Laddove l’anno scorso c’erano distese di campi coltivati, oggi sono costretti a vivere 12'000 sfollati, soprattutto famiglie, in condizioni al di sotto di qualsiasi standard minimo di accoglienza previsto per i campi profughi. «Nell’immensa tendopoli scarseggia tutto - sottolinea l'Associazione - e ai rifugiati vengono negati i più elementari diritti umani, come l’igiene, l’acqua pulita, il cibo e la sicurezza, tanto per citare solo quelli indispensabili alla sopravvivenza». 

Tante Ong presenti - A Idomeni, organizzazioni di aiuto umanitario e volontari si sono organizzati per rispondere all’urgenza. L’associazione italiana MAM Beyond the borders (mamme oltre il confine) formata da ostetriche e operatori sanitari, s’inserisce in questo contesto drammatico e coordina il suo operato con altre ONG sul posto. «Da circa un mese, già attive sull’isola di Lesbo, le ostetriche offrono le proprie competenze nell’ambito dell’assistenza medica, pediatrica e sanitaria rivolta in particolare alle numerose donne gravide, puerpere e neonati del campo. A Idomeni la vita continua: ogni giorno nascono mediamente due bambini, particolarmente vulnerabili ed è quindi essenziale poter portare loro assistenza».

Appoggio alle ostetriche italiane -  L’associazione ticinese Firdaus ha scelto di appoggiare il programma delle ostetriche italiane. «Una campagna di ricerca fondi è stata lanciata tre settimane fa, destinata a finanziare una parte del progetto di MAM Beyond the borders e a comprare kit di prima necessità per le puerpere e i neonati».

20.000 franchi - Un appello che ha avuto grande eco nella popolazione ticinese. «Ha aggregato iniziative insolite e generose che spaziano della vendita di collane artigianali e di tagliatelle fatte in casa, all’organizzazione di aperitivi o di gare sportive. Il FC Vacallo ha pure organizzato un torneo per raccogliere i fondi. In tre settimane, questo magnifico slancio di solidarietà ha permesso di raccogliere quasi 20’000 franchi». 

L'Associazione ci tiene a ringraziare «tutti i sostenitori e in particolare gli scout di Faido, il club del Tappo, le Soroptimist di Bellinzona e Valli, la Chiesa di Cristo dei Santi degli ultimi giorni del Ticino che ha provveduto all’acquisto di medicinali e tutte le persone che hanno dato porta enfant e fasce per i neonati e materiale paramedico».

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