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CANTONE«Spariti in Ticino quasi 200 posti di lavoro», Modenini lancia l'allarme e attacca

30.03.16 - 08:21
Il direttore dell'Associazione industrie ticinesi accusa le autorità cantonali di non avere un piano «B» per far fronte al pericolo delocalizzazione
Foto d'archivio (Tipress)
«Spariti in Ticino quasi 200 posti di lavoro», Modenini lancia l'allarme e attacca
Il direttore dell'Associazione industrie ticinesi accusa le autorità cantonali di non avere un piano «B» per far fronte al pericolo delocalizzazione

BELLINZONA - Il Ticino economico alla costante ricerca di un'identità economico e produttiva è alle prese con il pesante fardello del franco forte.

Le notizie recenti di aziende che lasciano il Ticino, hanno riacceso il dibattito sul futuro dello sviluppo economico nel nostro cantone.

In questo territorio fragile, che dipende spesso da iniziative imprenditoriali provenienti dall'estero e da fuori cantone, si leva oggi una voce, quella di Stefano Modenini, che invita a non esultare troppo per le partenze di aziende dal territorio cantonale.

In un intervento pubblicato sul Corriere del Ticino, il direttore dell'Associazione industrie ticinesi accusa in sostanza le autorità cantonali di non avere un piano B per far fronte ad un ipotetico cedimento dell'economia ticinese e a un esodo di aziende verso l'estero.

Modenini critica quel Ticino che negli ultimi anni ha fatto credere di potere un giorno riuscire ad avere sul proprio territorio aziende tecnologicamente avanzate e da posti di lavoro ad alto valore aggiunto e ben pagati e «che ha criminalizzato gli imprenditori, definiti arbitrariamente degli sfruttatori della manodopera, dopo aver disprezzato gli stabilimenti industriali tacciandoli di capannoni».

La realtà è ben diversa. Ed ora che le aziende stanno cominciando ad andarsene o a chiudere (Modenini ad inizio marzo aveva previsto la delocalizzazione di sette-otto aziende produttive) ci si accorge che, in poche settimante, «in Ticino sono spariti quasi 200 posti di lavoro».

Il direttore degli industriali in Ticino parla di occupazione ristagnante ed investimenti in calo. «In un cantone dove 50.000 persone non pagano imposte e dove una piccola minoranza di contribuenti e di aziende regge una parte importante del gettito d'imposta complessivo - si legge nel suo intervento - continuare con questo gioco al massacro dell'economia è da criminali».

Per Modenini sarebbe meglio «fare della Lombardia un alleato strategico» e non fare la guerra all'Italia e teme che un giorno i ticinesi rimpiangeranno l'accordo sulla tassazione dei lavoratori frontalieri del 1974, «perché il risultato di aver continuato a tirare la corda con Berna e l'Italia saranno minori incassi fiscali per il Ticino». Il timore implicito, inoltre, è che il lavoratore frontaliere che vedrà il suo carico fiscale aumentato in Italia, si rifarà sul suo datore di lavoro, chiedendogli più soldi in busta paga. Un timore questo che metterebbe a repentaglio l'attrattiva del Ticino in termini di costi del lavoro.

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COMMENTI
 

navy 8 anni fa su tio
Aggiungo dell'altro. Attaccare la politica in quanto, quest'ultima, non ha anticipato un cambiamento importante dell'assetto economico del cantone e' indubbiamente corretto. Chi era nella stanza dei bottoni negli ultimi 20 anni? Il suo partito c'era ed era al bottone principale. Pertanto non faccia lo schizofrenico che si rende ridicolo!Vogliamo toglierci sassolini dalle scarpe ed attaccare?! Beh, allora analizzi anche il fatto che, nonostante il crollo dei tassi di interesse, in Ticino, nessuno di quelli del suo partito nonche' proprietari di stabili e terreni, se ne guardano bene di ridurre il carico mensile ad imprese e singoli cittadini per, poi, accusare quest'ultimi di non essere sufficientemente flessibili rispetto alla mano d'opera lombarda! E' poco credibile ed i suoi argomenti e/o attacchi sono come i fuochi d'artificio. Tanto rumore e, poi, solo fumo. Faccia autocritica, si dimetta e cerchi di fare qualcosa di concreto anziche' fare visita alle aziende tanto per farsi vedere.Cordiamente.

navy 8 anni fa su tio
Caro signor Modenini, gli allarmi e' giusto lanciarli ma con criterio, responsabilita' e pensando alla comunita' tutta e non solo a chi fa impresa. Fosse per lei ed amici AITI e camera di commercio, l'importante e' liberalizzare a tutto andare evitando la burocrazia....Confondere la burocrazia atta ad evitare liberalismo anarchico con quanto propone lei e' vantaggioso per tutti? No! Lo sa bene ma dietro alla sua flemma da Koala preferisce evitare di analizzare il mercato nel suo insieme! Quando parlo di mercato mi riferisco alla sicieta' nel suo insieme e non a persone giuridiche.....Voi di AITI siete i primi ad avere dormito per decenni. Ora vi siete inventati l'analisi delle casse pensioni ma....a parte questo, cosa? Niente! Lo so io e lo sapete bene anche voi. Chiacchieroni e nulla piu'.

the_follower 8 anni fa su tio
questo grazie alla lega che con la politica caccia lo straniero

MIM 8 anni fa su tio
Risposta a the_follower
Sono ditte svizzere che emigrano, ed emigrano dove la mano d'opera costa molto meno. Dove vivi? Anche tu nel mondo delle legafobia? Fosse per la lega, i leghisti e moltissimi altri ticinesi, la libera circolazione selvaggia non esisterebbe (bocciata in votazione). Hai forse qualche rimorso che scacci accusando altri? eh eh eh un classico degli sfigati, non sei solo :-)

cerea 8 anni fa su tio
E la soluzione quale sarebbe ? Defiscalizzare l'assunzione di frontalieri? Il problema è il cambio, la sopravvalutazione del franco costiuisce una barriera protezionistica dell'Europa nei nostri confronti, è come se dovessimo pagare dazio. Usciamo dai bilaterali, il franco ritornerà a valori decenti ed i posti di lavoro torneranno ad essere assegnati in primis ai residenti.

Lonely Cat 8 anni fa su tio
200 posti di lavoro non sono niente in confronto ai 40 mila persi negli ultimi anni. La delocalizzazione non va bene mentre la sostituzione del residente sì? Ben vi sta e ben ci sta!

Meno 8 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
posso chiederti dove hai trovato la cifra 40'000? Con questa cifra intendi posti di lavoro in generale o di ticinesi?

Lonely Cat 8 anni fa su tio
Risposta a Meno
È l'aumento dei frontalieri da quando è entrata in vigore la libera circolazione, i quali hanno preso praticamente solo posti di lavoro nel terziario. Naturalmente la cifra è indicativa, se non sono 40 sono 35 mila.

Meno 8 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
ah pensavo che avevi un numero preciso o almeno letto da qualche statistica.... sorry! In ogni caso bisognerebbe guardare anche i nuovi posti di lavoro creati per contestualizzare il tutto non trovi?

Lonely Cat 8 anni fa su tio
Risposta a Meno
Certo, hai ragione. I posti di lavoro sono anche aumentati, ma sono andati comunque tutti ai frontalieri. Da parecchi anni al residente non resta che qualche avanzo e pure scadente. Oltre ai disoccupati da mantenere, all’economia ticinese manca anche un indotto di molto oltre il miliardo di stipendi spesi altrove. Quello che mi da fastidio dell'uscita di Modenini è l'ipocrisia nel lamentarsi di una problematica, pur reale e concreta, e nel contempo negare per anni un'altra problematica,la sostituzione del residente, che è molto più grave e altrettanto reale e concreta.

GI 8 anni fa su tio
Il costo del lavoro: un cane che per anni si è morso la coda e ora non ne ha quasi più....
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