I deputati Michela Delcò Petralli (Verdi) e Giorgio Fonio (PPD) chiedono al Consiglio di Stato se il Governo ticinese approfondirà gli aspetti legati alla diminuzione generali dei salari mediani
BELLINZONA - L'Ufficio cantonale di statistica sarà incaricato dal Consiglio di Stato di approfondire gli aspetti legati alla diminuzione generale dei salari mediani proprio in quei settori ritenuti strategici e promettenti per l'economia ticinese come le "life-sciences", la moda, la meccanica ed elettronica e le tecnologie dell'informazione-comunicazione, anche in vista delle riunioni del gruppo "tavolo di lavoro sull'economia ticinese"?
E' questa la domanda dei deputati Michela Delcò Petralli (Verdi) e Giorgio Fonio (PPD) al Governo cantonale contenuta in un'interrogazione presentata lo scorso 11 dicembre. I due gran consiglieri hanno evidenziato quanto sia significativo il fatto che proprio nei settori in cui il Ticino ha scommesso per vincere la sfida della disoccupazione, tra il 2008 e il 2014 i salari mediani sono risultati in diminuzione.
Inoltre il divario salariale fra il Ticino e la Svizzera, sempre nella rivelazione della struttura dei salari 2014, si è nuovamente ampliato per raggiungere il 17,2%.
Tra i vari dati snocciolati nel documento inoltrato al Consiglio di Stato, si evince che, nel settore della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica, ottica e orologi il salario mediano svizzero è di 6.629 franchi, mentre in Ticino 3.602 franchi. Stessa cosa per la fabbricazione di apparecchiature elettriche: 6.727 franchi in Svizzera, 3.441 in Ticino.
Nella fabbricazione di computer, apparecchi elettronici, ottica e orologi in Ticino, ad esempio, il 65,6% dei dipendenti ha una formazione primaria, solo il 14,2% ha terminato un apprendistato (6,6% maturità, 6,6% diploma scuola professionale superiore, 6,4% titolo universitario) e circa l’80% proviene da oltrefrontiera.