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STABIOKoskon: “Licenziamenti e riduzioni erano stati annunciati”

10.04.15 - 12:33
Le precisazioni dell’azienda che a fine marzo aveva scelto di licenziare per ovviare alle difficoltà del cambio
RESCUE MEDIA
Koskon: “Licenziamenti e riduzioni erano stati annunciati”
Le precisazioni dell’azienda che a fine marzo aveva scelto di licenziare per ovviare alle difficoltà del cambio

STABIO - In merito allo sciopero messo in atto delle maestranze della Koscon Industrial di Stabio, supportato dall’OCST, il 27 marzo scorso, in seguito al quale fu raggiunto un accordo con l’azienda, arrivano le precisazioni della ditta. La Koscon Industrial SA, con sede a Stabio, società leader nella produzione di Sistemi e Lastre di Policarbonato, presente nel territorio Ticinese da più di 30 anni, occupa circa 160 lavoratori per i quali esiste un Contratto Collettivo di Lavoro stipulato con OCST che regola i minimi salariali per le maestranze. L’azienda spiega che dopo il 15 gennaio, il cambio franco/euro ha messo in totale discussione il precedente piano industriale 2014-2016 dell’azienda. Dopo un mese circa l’azienda la riduzione salariale del 5,8% per le maestranze e negoziato invece singolarmente con il singolo collaboratore per la parte impiegatizia senza nessuna discriminazione tra i lavoratori residenti in Svizzera e frontalieri. L’assemblea dei lavoratori ha però rifiutato il piano. L’azienda tuttavia precisa tuttavia di aver deciso di procedere con alcuni licenziamenti, peraltro annunciati all’OCST e non accetta che venga comunicato in qualsiasi forma che i licenziamenti effettuati il 25 e 26 di Marzo possano essere considerati come “a carattere evidente e inaccettabile di ritorsione e intimidazione”.

Di seguito il comunicato stampa integrale inviato dall’azienda:

La Koscon Industrial SA, con sede a Stabio, società leader nella produzione di Sistemi e Lastre di Policarbonato, presente nel territorio Ticinese da più di 30 anni, occupa circa 160 lavoratori per i quali esiste un Contratto Collettivo di Lavoro stipulato con OCST che regola i minimi salariali per le maestranze e che, come giustamente confermato dall‘OCST stessa, prevede condizioni salariali e di lavoro particolarmente valide e tra le migliori del Mendrisiotto. Koscon, che da mesi sta operandosi per mantenere tutti i negoziati tra le Parti nel massimo spirito di trasparenza e condivisione, ed agendo nella più totale buona fede, per mezzo del presente comunicato stampa, prende ufficialmente le distanze da tutti i comunicati apparsi sui diversi media e chiarisce qui di seguito la realtà dei fatti. Dopo il 15 Gennaio 2015, Koscon, come tutte le realtà Svizzere, si è trovata confrontata con la decisione della Banca Nazionale Svizzera di abbandonare la soglia minima di cambio e a dover gestire un mutato scenario economico che ha messo in totale discussione il precedente piano industriale 2014-2016, fino ad allora ampiamente rispettato, e la competitività stessa dell’Azienda, la quale esporta il 98% dei suoi prodotti all’estero principalmente verso la zona Euro. Koscon ha quindi immediatamente iniziato a valutare i possibili scenari post 15 Gennaio, e facendo tesoro delle raccomandazioni di tutti gli organi Governativi e Sindacali, non ha agito nell’immediato e sull’onda del particolare momento storico, ma si è presa un periodo adeguato e sufficiente per una valutazione più ponderata e oggettiva, scevra dagli impatti immediati che avrebbero potuto riflettersi nella decisione unilaterale della Banca Nazionale Svizzera. A fronte delle analisi fatte, dopo un mese dalla decisione della BNS, la Direzione chiedeva il 16 Febbraio un incontro con la Commissione Aziendale Interna ed i membri dell’OCST, per presentare e spiegare il nuovo piano industriale, divenuto necessario a fronte del mutato scenario economico. Il piano è stato illustrato nel dettaglio ed è nella massima trasparenza e chiarezza che la Direzione ha impostato il colloquio con l’OCST e la Commissione Aziendale Interna, fornendo tutte le informazioni necessarie per permettere all’OCST di avere un quadro completo della situazione (quali budget dettagliato in merito ai costi e alle entrate previste per il 2015, misure di risanamento operate, ecc), fornendo copia di alcuni documenti e garantendo loro adeguato tempo per l’analisi e la valutazione del piano stesso, restando Koscon sempre a completa disposizione delle Parti per qualsiasi domanda e/o informazione complementare avessero necessitato.

Il nuovo piano industriale era articolato su diverse misure di ristrutturazione, tra le quali venivano evidenziati interventi importanti nell’ottica di risparmi ed ottimizzazione delle risorse, azioni commerciali, dismissione di asset ed infine, in parte minoritaria del piano, tagli sia al personale che ai salari: la riduzione salariale richiesta era quantificabile in 5,8% per le maestranze e negoziato invece singolarmente con il singolo collaboratore per la parte impiegatizia. Si tiene a precisare che non si prevedeva nessuna discriminazione tra i lavoratori residenti in Svizzera ed i frontalieri e che la riduzione del 5.8% doveva essere temporanea e si prevedeva la restituzione alle maestranze di tale contributo non appena la Koscon si fosse trovata in una situazione congiunturale migliore. Di fatto nella successiva riunione del 9 Marzo tra la Direzione, OCST e Commissione Aziendale, che avrebbe preceduto di una settimana l’Assemblea Generale, i punti del piano industriale venivano nuovamente commentati e discussi e veniva nuovamente ribadito, come lo era già stato nella riunione precedente del 16 febbraio, che anche a fronte di una accettazione da parte dell’assemblea della riduzione del 5.8% non si sarebbero potuti garantire comunque tutti i posti di lavoro a causa della situazione legata all’improvvisa importante diminuzione di fatturato, ma che certamente Koscon avrebbe fatto tutto il possibile per ridurre al minimo l’impatto sui lavoratori che, sia la Proprietà sia la Direzione, ritengono la risorsa più importante dell’Azienda sposando in pieno in questo la filosofia OCST. Questo processo, nella massima collaborazione e su basi trasparenti e responsabili, sfociava quindi nell’Assemblea Generale dove a fronte dei collaboratori riuniti, la Direzione spiegava nuovamente le ragioni e le basi del nuovo piano industriale. L’assemblea esercitava il suo potere sovrano di votazione della proposta, rifiutando l’accettazione della medesima, ancorché il 5,8% fosse presentato in forma limitata temporalmente al 2015 e con clausola di restituzione parziale o totale in funzione del cambio CHF/Euro qualora fosse tornato verso livelli vicini alla situazione ante 15 Gennaio. Koscon proseguiva nel suo nuovo piano industriale andando a modificare però alcuni parametri dello stesso, al fine di garantire la completa sostenibilità del progetto: a fine mese, dopo aver verificato il nuovo assetto produttivo funzionale al nuovo budget di produzione sostenibile, doveva, suo malgrado, procedere quindi con alcuni licenziamenti, ribadiamo peraltro annunciati all’OCST e alla Commissione Aziendale interna ben un mese prima dell’Assemblea. Pertanto Koscon non accetta in alcun modo che venga comunicato in qualsiasi forma che i licenziamenti effettuati il 25 e 26 di Marzo possano essere considerati come “a carattere evidente e inaccettabile di ritorsione e intimidazione”, successivo al rifiuto dell’Assemblea di accettare le condizioni proposte. Koscon vuole anche sottolineare come le informazioni riportate da diversi media sul fatto che la Società abbia chiesto prima una riduzione del 10% e poi una riduzione ulteriore del 5,8% non siano veritiere. La negoziazione del 10% appartiene al passato e nulla ha a che vedere con l’evento straordinario dell’adeguamento del cambio imposto dalla Banca Nazionale Svizzera, ma bensì appartiene alla negoziazione del rinnovo del Contratto Collettivo risalente al 29.10.2012 e successivamente rinnovato a più riprese (ultimo rinnovo CCL è del 20.06.2014) che, come ribadito da OCST, è ancora oggi uno dei migliori del mendrisiotto. Inoltre Koscon vuole sottolineare, come non si sia fatta mai menzione in nessuno dei comunicati stampa apparsi e/o dichiarazioni espresse, dell’accordo esistente tra le Parti di restituzione, ancorché in forma parziale a dipendenza dei risultati raggiunti dall’azienda, di questo contributo del 10%, negoziato nel Contratto di Lavoro Collettivo del 20.06.2014. Koscon crede nelle misure di risanamento attuate a 360° su tutta l’azienda per far fronte all’evento straordinario a cui è stata confrontata e crede fortemente nell’importanza delle risorse umane come elemento fondamentale per lo sviluppo sostenibile, ma necessariamente deve confrontarsi con la realtà del mercato, e vuole farlo in modo etico e trasparente, sia nei rapporti delle Parti sia con Terzi. Mai è stata fatta una manovra speculativa ai danni dei lavoratori e neppure alcuna azione intimidatoria o di ritorsione, lavorando sempre nel massimo rispetto e nella massima trasparenza.

 

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