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CANTONEUn anno del VPOD a difesa di lavoratrici e famiglie

16.03.15 - 12:07
Diverse le iniziative lanciate e poi c'è la battaglia su SCuDo
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Un anno del VPOD a difesa di lavoratrici e famiglie
Diverse le iniziative lanciate e poi c'è la battaglia su SCuDo

LUGANO - Tante sono state le attività del Sindacato VPOD Ticino nel 2014. Dovendo indicare i temi principali affrontati, Raoul Ghisletta, segretario del Sindacato, indica quello della difesa dei diritti delle donne e delle famiglie. "In effetti siamo intervenuti molto nei settori lavorativi femminili, dove le condizioni di lavoro sono insoddisfacenti o sono messe in pericolo. In primo luogo il Sindacato VPOD sta lottando per migliorare le condizioni di lavoro negli asili nido, dove circa il 10% del personale guadagna meno di 3'000 fr al mese: una cifra inaccettabile per chi, avendo un’elevata formazione e professionalità, si occupa di bambini in tenera età". Il Sindacato ha depositato nel 2013 l’iniziativa popolare “Asili nido di qualità per le famiglie” e nel 2014 ha cercato di spingere l’Associazione ticinese asili nido a varare un contratto di lavoro che mettesse un termine agli abusi.

In secondo luogo il Sindacato VPOD è riuscito a mantenere il contratto collettivo di lavoro nella maggior parte delle case anziani, che era stato disdetto dai datori di lavoro. Anche in questo ambito operano principalmente donne. Secondo il sindacato, per migliorare le condizioni di lavoro, bisogna aumentare i salari per tutti di 200 fr mensili e bisogna introdurre il pensionamento anticipato a 60 anni, dato che si tratta di un lavoro fisicamente e psichicamente pesante. Inoltre, come emerge da studi a livello svizzero ed internazionale, il personale sanitario è sovraccaricato di oneri e rivendica maggiore tempo per svolgere seriamente il proprio lavoro di presa a carico dei pazienti. Un altro problema importante nel settore sanitario è quello di migliorare la conciliazione tra lavoro delle donne ivi impiegate e gestione amigliare.

In terzo luogo il Sindacato VPOD ha lottato contro la disdetta del contratto collettivo cantonale di lavoro nel settore dell’assistenza e cura a domicilio gestito dalle associazioni d’interesse pubblico. La disdetta è partita dall’Associazione SCuDo, diretta da un comitato di stampo liberalleghista (dr Sergio Macchi e Lorenzo Quadri), che vuole smantellare un contratto collettivo di lavoro esistente da quarant’anni in nome di un’ideologia reazionaria. Anche nel settore dell’assistenza e cura a domicilio vi è il rischio di un peggioramento continuo delle condizioni di lavoro per le donne ivi impiegate, che è dovuto anche al dumping creato da servizi privati i quali impiegano personale unicamente su chiamata (contratti ad ore) e a condizioni salariali ed assicurative nettamente insufficienti. Il rischio è che anche in questo ambito, come avvenuto negli asili nido, i posti di lavoro perdano d’interesse per i residenti e diventino appannaggio esclusivo di frontalieri disposti ad accettare condizioni di lavoro al ribasso.

Infine il Sindacato VPOD nel 2014 si è battuto per la qualità della scuola comunale, sostenendo l’iniziativa popolare “Aiutiamo le scuole comunali”, che voleva ridurre il numero di allievi a 20 per classe al massimo e voleva generalizzare i servizi extrascolastici e le mense. A pochi mesi dal voto, negativo per poco (51,4% no 48,6% sì), la Città di Lugano ha peggiorato l’offerta dei servizi extrascolastici e ha bloccato lo sviluppo delle mense. Il Sindacato VPOD Ticino intende continuare più che mai a lottare a favore di un’istruzione di qualità per tutti gli allievi e a favore di servizi extrascolastici atti a favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia.



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