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BERNACosar deve essere punito?

12.03.15 - 07:55
Il combattente anti Isis rischia fino a tre anni di detenzione per aver combattuto per un esercito straniero. Si sollevano le voci di solidarietà nei suoi confronti
Cosar deve essere punito?
Il combattente anti Isis rischia fino a tre anni di detenzione per aver combattuto per un esercito straniero. Si sollevano le voci di solidarietà nei suoi confronti

BERNA - Il caso di Johan Cosar, il ticinese andato in Siria per combattere a fianco delle forze cristiane per fermare l'Isis e che ora rischia tre anni di detenzione per avere servito un esercito straniero, ha suscitato reazioni contrastanti nel mondo politico svizzero. Il consigliere nazionale UDC Lukas Reimann ritiene che una detenzione lunga 3 anni sia eccessiva. Tuttavia l'esponente dell'UDC ricorda che in Svizzera esiste una legge contro il servizio mercenario e "questa vale anche per lui". Reimann tuttavia non è d'accordo che "un pericoloso terrorista venga trattato alla pari di un cristiano innocuo alla società svizzera". Come ha spiegato a 20min.ch, la priorità nell'azione penale deve essere data ai foreign fighters che tornano in Europa e ai combattenti dell'Isis e non a un cristiano che, di fatto, non rappresenta nessun pericolo per la Svizzera. Reimann si riferisce al caso di un jihadista combattente all'estero che, tornato in Svizzera, è stato condannato dal ministero pubblico della Confederazione a 600 ore di lavori socialmente utili con la condizionale.

In Svizzera coloro che combattono all'estero vengono denunciati per "Servizio straniero" e rischiano una pena detentiva fino a tre anni o una pena pecuniaria. Se viene provata l'adesione a una organizzazione criminale come l'Isis la pena sale fino a cinque anni.

Kurt Fluri, consigliere nazionale del PLR, è meno comprensivo nei confronti di Cosar: "Il divieto di servire militarmente un esercito straniero è neutrale e non fa differenza in quale parte si è combattuto". Fluri osserva che, nonostante vi fosse stata una riabilitazione per i combattenti svizzeri che negli anni della guerra civile spagnola andarono a combattere a fianco degli anti-franchisti, l'articolo 94 del Codice penale militare non è stato mai messo in discussione.

Abrohom Mirza, presidente della sezione svizzera dell'organizzazione assira democratica, ha dichiarato che "Cosar non può essere punito perché si è impegnato per una causa giusta", ossia la difesa dei cristiani in Siria. Il fratello di Mila, Kucukaslan, ha aggiunto che "Cosar non è un criminale perché ha combattuto per il bene". 

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