Cerca e trova immobili

CANTONELavorare meno di 40 ore: la soluzione è nel tempo parziale?

02.02.15 - 14:27
La risoluzione chiede all’USS Ticino e Moesa d'impegnarsi per un rafforzamento della Legge sul lavoro
Lavorare meno di 40 ore: la soluzione è nel tempo parziale?
La risoluzione chiede all’USS Ticino e Moesa d'impegnarsi per un rafforzamento della Legge sul lavoro

BELLINZONA - Nel corso del seminario USS a Camignolo, i partecipanti hanno approvato all’unanimità una risoluzione del gruppo di lavoro "Le declinazioni della parità e delle opportunità" concernente il tempo di lavoro. La risoluzione chiede all’USS Ticino e Moesa e alle sue federazioni di impegnarsi a livello sindacale attraverso i contratti collettivi di lavoro e a livello politico, chiedendo un rafforzamento della Legge sul lavoro per per promuovere e sostenere il tempo parziale qualificato e una riduzione generalizzata del lavoro sotto le 40 ore.

Il gruppo ha sottolineato come il tempo parziale qualificato “non deve essere confuso con il tempo parziale foriero di  precarizzazione, legato cioè a forme atipiche di lavoro come il lavoro su chiamata, e la flessibilizzazione estrema del tempo di lavoro. Il tempo parziale qualificato - nelle sue forme più diverse, compreso il job-sharing -consente una migliore conciliazione tra vita privata e vita professionale, permette una migliore distribuzione del lavoro non remunerato fra donne e uomini e favorisce la parità tra i sessi”.

La riduzione del tempo di lavoro viene vista invece come una risposta, soprattutto in questo momento storico, all’esigenza di poter disporre di più tempo. “Le accresciute pressioni della concorrenza, l’aumento della produttività e l’inasprimento dell’organizzazione del lavoro, si ripercuotono sulle condizioni di impiego e sulla qualità della vita. La riduzione del tempo di lavoro  mitiga le conseguenze negative sul piano delle condizioni di lavoro e sulla qualità della vita dovute alle accresciute pressioni della concorrenza, all’aumento della produttività e all’inasprimento dell’organizzazione del lavoro, permette di creare posti di lavoro e fare lavorare tutti a parità di salario e non è solo una necessità per contrastare la disoccupazione crescente, ma anche una scelta di civiltà”.

Per questo il gruppo invita a partecipare alla manifestazione del 7 marzo a Berna per chiedere maggiori controlli della parità salariale e opporsi all’aumento dell’età pensionabile delle donne come previsto nella riforma 2020 (piano Berset), “un primo passo verso un aumento generalizzato dell’età pensionabile e una riforma che privilegia il secondo pilastro accentuando le disparità tra la popolazione”.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE