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AttualitàSe sei asilante ti curo, ma…

19.11.14 - 06:14
Asilanti e ticinesi sono uguali sul lettino del dottore?
Se sei asilante ti curo, ma…
Asilanti e ticinesi sono uguali sul lettino del dottore?

LUGANO - Stai male, vai dal tuo medico di famiglia, ti fa i controlli di rito e, se ha un dubbio sul tuo stato di salute, effettua ulteriori accertamenti o ti manda da uno specialista. Già, ma se sei un asilante (permesso N o F) la storia cambia... un pochino. Le direttive del Cantone sono infatti chiare: “Egregio signor dottore (...) al fine di contenere i costi per la salute la invitiamo cortesemente a prescrivere, nel limite del possibile, unicamente prestazioni coperte da LAMal”. «Noi a volte ci troviamo in difficoltà – ci confermano alcuni medici – siamo tra l’incudine e il martello. Come si fa quando si parla di salute, della vita di un paziente, non fare di tutto per cercare di curarlo o salvarlo? A volte non si può proprio accettare questa direttiva». Ma è proprio così? Poniamo alcune domande proprio all’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento, dal quale è partita la missiva.

La salute di un asilante è meno importante di quella di un ticinese? – “Ai richiedenti l’asilo è garantito l’accesso al sistema sanitario tanto quanto lo è ad un ticinese. Anzi, alcuni studi effettuati a livello svizzero, dimostrano che il popolo dei migranti accede maggiormente al sistema sanitario rispetto a un cittadino svizzero”.

Perché è allora nata questa direttiva? – “Al sistema sanitario ticinese accedono cittadini stranieri in possesso di varie tipologie di permesso. Per questo motivo il Servizio richiedenti l’asilo, in accordo anche con l’Ordine dei medici del Canton Ticino, ha deciso di informare i medici curanti sulla tipologia di permesso e sulla copertura assicurativa della persona a lui indirizzata dal Cantone, tramite i partner contrattuali Soccorso Operaio Svizzero e Croce Rossa Svizzera”.

I dottori non sono molto d’accordo, ma… - “La circolare in questione informa il medico sul fatto che la persona è un richiedente l’asilo (permesso N) oppure una persona ammessa provvisoriamente (permesso F), che è al beneficio di prestazioni assistenziali e che gode di una copertura assicurativa di base, infine indica al medico l’indirizzo al quale indirizzare la fattura. La Lamal copre tutte le cure sanitarie di base e specialistiche, ma non quelle alternative (osteopatia, cromoterapia, ecc.), in questo senso il Cantone nella circolare invita quindi i medici ad attenersi unicamente alle cure coperte. Eventuali cure che esulano dalla copertura Lamal, così come il riconoscimento di medicamenti fuori lista, devono preventivamente essere autorizzati dal Servizio richiedenti l’asilo, in quanto sarà quest’ultimo ad assumersi integralmente i costi.

Se un asilante necessita di ulteriori controlli cosa deve fare? - “Il richiedente l’asilo ha diritto a tutte le cure riconosciute dalla Lamal, quindi anche alle cure mediche specialistiche. A partire dal 1. gennaio 2014 tutti i richiedenti l’asilo sono affiliati ad un’unica cassa malati con due modelli assicurativi, scelti in base al Comune di domicilio della persona: il modello medico famiglia e il modello Pharmed.

Quali sono le differenze tra i due modelli? – “Il primo modello prevede che il richiedente l’asilo in prima battuta si rivolga al medico di base il quale, secondo le sue valutazioni, indirizzerà poi il richiedente l’asilo allo specialista del caso. Il secondo modello prevede la stessa prassi del primo, ma in più limita la libertà di scelta della farmacia, indirizzando le persone alle farmacie Sunstore. Per contro
il richiedente l’asilo può accedere liberamente alle cure urgenti del pronto soccorso, e può recarsi, senza passare dal medico di famiglia, dal ginecologo e dall’oftalmolgo.

Un dottore ricevendo questa direttiva si sente sotto pressione, lo si obbliga quasi a non fare degli accertamenti… - “La direttiva indica che il richiedente l’asilo è affiliato alla casa malati con una copertura di base: questa contempla tutto il ventaglio di prestazioni sanitarie riconosciute dalla Lamal – che dovrebbero essere note ai medici - ivi comprese le cure specialistiche. La direttiva mira unicamente ad evitare prescrizioni di cure non coperte dalla Lamal perché questo genera costi ulteriori a carico del Cantone, in quanto non coperte dalla cassa malati”.

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