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COMANO Canetta boccia (ancora) Yor Milano: "Commedia sessista"

06.11.14 - 08:42
La nuova commedia del Tepsi, scritta da un giovane autore ticinese, non andrà in onda sulla RSI. È lo stesso direttore dell'emittente a confermarlo: "Non è adatta al nostro pubblico" 
Canetta boccia (ancora) Yor Milano: "Commedia sessista"
La nuova commedia del Tepsi, scritta da un giovane autore ticinese, non andrà in onda sulla RSI. È lo stesso direttore dell'emittente a confermarlo: "Non è adatta al nostro pubblico" 

COMANO - "È una commedia sessista. Non può andare in onda". È il commento con cui Maurizio Canetta, direttore della RSI, boccia 'Una bela tosa par tri dotòr', il nuovo lavoro portato in scena dal Teatro Popolare della Svizzera italiana (TEPSI). Pensiero messo nero su bianco in una lettera inviata di recente al responsabile del gruppo dialettale Yor Milano. A nulla sembra, dunque, essere servita la scelta di puntare su un giovane autore ticinese, nel caso specifico il 27enne di Rancate Gionas Calderari. "Mi sento preso in giro - dice Yor Milano -. Canetta con questa decisione si mette in una brutta posizione. Di questo passo non potrà più mandare in onda neanche un film come Pretty Woman". 

In primavera il direttore della RSI annuncia di non volere più mandare in onda commedie dialettali ispirate a opere internazionali per la serata di San Silvestro. Serve, insomma, qualcosa di più locale, legato alla realtà della Svizzera italiana. In seguito trapela un'altra notizia: la RSI avrebbe già deciso cosa mandare in onda per il prossimo 31 dicembre (voci non confermate parlano del film La Palmira). È a quel punto che Yor Milano tenta il tutto per tutto, affidandosi alle capacità del giovane Calderari, uno che, nonostante l'età, di commedie ne aveva già scritte diverse per varie filodrammatiche. "Non ci manderanno in onda a San Silvestro, ma magari in un altra occasione", l'augurio del responsabile del TEPSI. 

A metà ottobre, la prova del fuoco. Il nuovo spettacolo va in scena al Palazzo dei Congressi di Lugano e Canetta è seduto tra il pubblico. Vuole valutare la bontà della pièce. L'esito, stando alla lettera inviata al Tepsi, è negativo. Il direttore della RSI parla di scrittura drammaturgica acerba e di un pericoloso messaggio anti femminile. "Confermo - ribadisce Canetta -. Questo spettacolo non andrà in televisione. Né a Capodanno, né in un'altra occasione. La valutazione non l'ho fatta da solo, ma con i miei collaboratori. Noi vogliamo una commedia che sia per tutti". 

Dopo decenni di collaborazione, il rapporto tra la RSI e gli storici attori dialettali ticinesi sembra essere al capolinea. Yor Milano non la prende bene. "Mi sento escluso e senza una ragione valida. Noi il maschilismo lo volevamo denunciare in maniera ironica, non promuovere. Abbiamo ricevuto una marea di applausi durante le rappresentazioni di questa commedia. La gente sarà tutta impazzita? Non credo. Il sarcasmo dell'opera è evidente. Ma forse si cercava semplicemente una scusa per farci fuori. Prima puntavano il dito contro il fatto che ci ispiravamo a opere internazionali. Adesso tirano fuori questi aspetti. Avrei preferito che ci dicessero chiaramente che non ci volevano più".   

E c'è un altro aspetto a preoccupare Yor Milano. "Sembra che la RSI stia facendo un casting per attori dialettali. Mi viene da pensare che stanno cercando i nostri sostituti". Canetta smentisce: "Stiamo semplicemente selezionando attori per una sitcom radiofonica. In questo modo poi potremo valutare se ci sono potenziali autori per fare un discorso televisivo".   

 

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