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BELLINZONADopo la disdetta, sei mesi di incredibili pasticci

04.05.12 - 10:04
Telefonia mobile: l'odissea di una giovane bellinzonese. Un ritardo iniziale, il disguido tecnico e una battaglia infinita tra la cliente e l'operatore
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Dopo la disdetta, sei mesi di incredibili pasticci
Telefonia mobile: l'odissea di una giovane bellinzonese. Un ritardo iniziale, il disguido tecnico e una battaglia infinita tra la cliente e l'operatore

BELLINZONA – Disdice l’abbonamento del cellulare sforando di qualche giorno rispetto ai 2 mesi d’anticipo previsti dal contratto. Ma la compagnia, la Yallo, le spedisce comunque a casa la lettera di conferma della disdetta con scadenza al 6 novembre 2011. Nonostante ciò nei mesi successivi continuano ad arrivarle, dapprima le fatture da pagare e in seguito una lunga serie di solleciti e di minacce legali. Succede a una 20enne di Bellinzona che da 6 mesi è alle prese con un pasticcio tecnico – burocratico che ha dell’incredibile. “Perché da una parte c’è il servizio clienti che mi rassicura sul fatto che c’è stato un errore – spiega la protagonista della vicenda –, dall’altra ci sono il rinnovo automatico del contratto e i solleciti".

Senza fine - La goccia che fa traboccare il vaso piove lo scorso 18 aprile. Stavolta il mittente non è più Yallo, ma la ditta Inkasso, incaricata direttamente dall’operatore di riscuotere gli arretrati. “Non capisco come si sia arrivati a questo punto – dice la ragazza –, ho parlato più volte con il servizio clienti. Mi hanno sempre detto di stare tranquilla. All’inizio mi hanno chiesto di inviare loro la conferma di disdetta originale. Io ho mandato loro una copia. C’è stato comunque arrivato il rinnovo automatico dell’abbonamento di un anno. Una cosa senza senso, vista la conferma che mi avevano appunto mandato. Ho continuato a chiamarli e dall’altra parte mi rassicuravano. Intanto le bollette e i solleciti si accumulavano".

Maniere forti - A un certo punto il tono delle lettere si fa più minaccioso. E alla giovane viene scritto chiaramente che se non paga, l’operatore farà ricorso all’ufficio di conciliazione. “Quelli del servizio clienti anche qui mi hanno invitato a non preoccuparmi”. Si arriva così alla richiesta di Inkasso. “E io davvero non so più che fare. Ho scritto anche a loro. Mi chiedo come sia possibile che nessuno sia in grado di porre fine a questa situazione…”

La chiave del caso - L’Odissea della giovane bellinzonese ora potrebbe finalmente essere al capolinea. Perché Tobias Kistner, portavoce di Yallo, dopo essere stato interpellato da Ticinonline, si è chinato sulla questione. “Ho scoperto che la signorina in realtà, seppur di pochi giorni, aveva sforato con i tempi nell’inoltrarci la sua richiesta di disdetta”. Secondo il sistema di amministrazione del servizio clienti Yallo infatti la data di scadenza per la disdetta era ormai diventata il 5 novembre 2012. “Ma siccome in seguito a un nostro errore tecnico le abbiamo comunque confermato la disdetta per il 6 novembre 2011 ci dobbiamo assumere le nostre responsabilità. Di conseguenza, nonostante l’errore iniziale della cliente, fa stato la lettera di conferma che noi le abbiamo inoltrato. La invitiamo a contattarci direttamente per chiarire il tutto”.  

P.M.

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