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TICINO"Nuovo Codice di procedura penale? troppi formulari da compilare"

05.02.12 - 09:32
Parla il Tenente Colonnello Varini della Polizia Cantonale che conferma in parte le critiche a un anno dall'introduzione del nuovo Codice
Foto Ti-Press
"Nuovo Codice di procedura penale? troppi formulari da compilare"
Parla il Tenente Colonnello Varini della Polizia Cantonale che conferma in parte le critiche a un anno dall'introduzione del nuovo Codice

LUGANO – È passato un anno dall'introduzione del nuovo Codice di procedura penale e si moltiplicano in Svizzera le voci critiche: in diversi Cantoni viene denunciata l'esplosione dei costi amministrativi, mentre gli agenti di polizia si dicono frustrati dal fatto di dover sempre più spesso mettere dei criminali in libertà.
 
Situazione che si rivela veritiera, almeno sotto alcuni aspetti, anche per il Ticino, come ci spiega il Tenente Colonnello Varini della Polizia Cantonale:
“Se vi è un consenso praticamente unanime tra gli addetti ai lavori, mi riferisco in modo particolare alla Polizia e Ministero pubblico, è nell’affermare che l’entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale ha portato a un aumento considerevole della parte amministrativa. Un aumento dovuto al maggior formalismo richiesto dalla nuova procedura che si traduce in un aumento della formularistica (aumento dei formulari, rapporti più dettagliati, ecc.) e del tempo necessario per espletare l’attività di Polizia (interrogatori alla presenza di più parti interessate al procedimento, prendere atto dei propri diritti da parte del prevenuto - diverse pagine e il più delle volte con interprete - citazione delle parti coinvolte nel procedimento, ecc.). Vi saranno anche dei costi da non sottovalutare relativi alle prestazioni dell’avvocato della prima ora”.
 
Conferma la frustrazione nel dover mettere sempre più spesso dei criminali in libertà (a causa del fatto che le norme per mantenere qualcuno in detenzione preventiva sono diventate più severe)?
“Per il Cantone Ticino non è cambiato molto rispetto al passato se non la necessità di redigere rapporti dettagliati già nelle prime battute dell’inchiesta. Soprattutto in quei casi in cui vi sono ancora molti aspetti da chiarire e quando il fermo di polizia o l’arresto provvisorio avviene nel cuore della notte o durante gli orari/giorni festivi in cui la maggioranza degli uffici con i quali la polizia collabora sono chiusi. Penso che la frustrazione sia comprensibile in quei Cantoni (per esempio Ginevra, Neuchâtel e altri) in cui la vecchia procedura dava alla Polizia la competenza per arresti della durata di 48 ore o più (Neuchâtel fino a 72 ore). Sicuramente, la nuova procedura è più garantista verso i prevenuti, richiede maggior formalismo e obblighi, ciò che non semplifica il lavoro delle forze dell’ordine”.
 
Si può dire che sia condiviso nella Polizia il sentimento di frustrazione nel vedersi attribuire minori competenze?
“Primariamente vi è da rilevare che la nuova procedura ha definito la Polizia un’autorità di perseguimento penale, allo stesso livello del Ministero pubblico. Per la Polizia del Cantone Ticino le competenze sono quindi aumentate con il nuovo codice, mentre sono diminuite per quelle Polizie cantonali la cui vecchia procedura dava loro maggior autonomia nei confronti del Ministero pubblico”.
 
In che misura si ritiene che alla base di questa situazione ci siano proprio i cambiamenti introdotti dal nuovo Codice?
“Riassumendo possiamo affermare che per quanto riguarda il Canton Ticino, la nuova procedura ha dato alla Polizia maggiori competenze e autonomia, soprattutto nella prima parte investigativa quando il Ministro pubblico non è ancora stato coinvolto, mentre la parte sicuramente negativa è data dalla maggior burocrazia e garantismo che ostacolano l’attività delle forze dell’ordine e richiedono più personale per assolvere le stesse attività svolte con la vecchia procedura”.

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