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LUGANOAnita Ekberg e quel matrimonio "top secret" e in pelliccia a Viganello

29.09.11 - 07:53
Caviale, aragosta e zuppa di coda di canguro all'albergo Montefiori di Aldesago
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Anita Ekberg e quel matrimonio "top secret" e in pelliccia a Viganello
Caviale, aragosta e zuppa di coda di canguro all'albergo Montefiori di Aldesago

LUGANO - Matrimonio bagnato, matrimonio fortunato. Non per lei. Ad Anita Ekberg, che oggi compie 80 anni, i matrimoni non hanno mai portato bene. Eppure quella mattina di pioggia a Viganello, l'Anitona era convinta più che mai di aver scelto l'uomo giusto decidendo di sposare in seconde nozze e in gran segreto l'attore - allora sconosciuto - Friedrich Van Nutter. La data è quella del 9 aprile del 1963. Una mattinata piovosa, con un cielo grigio. Non sembrava primavera. La bionda svedese e il futuro sposo erano arrivati a Lugano in gran segreto la sera prima. Avevano dormito all'albergo Montefiore di Aldesago. "Un ritrovo confortevole ma che non ha nulla da spartire con i palaces preferiti dalle celebrità" faceva notare un cronista dell'epoca raccontando il matrimonio luganese di Anita.

Da Bellinzona le carte per un "matrimonio urgente" - Diverse persone  si erano riunite davanti al Municipio in attesa dell'arrivo della diva. Pochissimi i fotografi che erano riusciti a sapere in tempo del matrimonio della diva. L'evento era stato tenuto top secret. La signora Ekberg arrivò su di una Mercedes guidata da Ettore Paltenghi, dipendente comunale di Viganello. Con lei c'era anche l'avvocato luganese Orlando Taschetta che fungeva da ufficiale di stato civile, per lo scambio delle rituali promesse. I documenti per il matrimonio furono raccattati in fretta e furia, e solo la sera prima erano arrivate da Bellinzona le carte "che permettevano la celebrazione di un matrimonio con procedura d'urgenza".

Il look della sposa - Anitona, raccontano i cronisti dell'epoca,  indossava un abito bianco corto dalla discreta scollatura ed una pelliccia di leopardo, calzava scarpette bianche, portava un ampio cappello bianco e stringeva fra le mani un mazzetto di garofani pure bianchi. Un paio di occhiali neri le celavano gli occhi. La cerimonia - officiata da Edgardo Bernasconi, vicesindaco di Viganello. "Non sorrideva. Non ha mai sorriso durante tutto il breve rito" scrivevano i cronisti dell'epoca.

"Da quel momento tutta Viganello e tutta Lugano si sono chiusi in un ermetico silenzio. Nessuno ha più voluto dire una sola parola: la consegna era di proteggere a tutti i costi la privacy di Anita e del suo nuovo marito" si legge su alcuni ritagli di giornali tratti dal Corriere della Sera.

Il pranzo di nozze all'albergo Montefiori di Aldesago - A fine cerimonia, il sindaco di Viganello, Modesto Taddei ruppe il silenzio: "È stata una faccenda molto semplice, improvvisata". Dopo la cerimonia gli sposi ritornarono all'albergo Montefiori per il pranzo di nozze. Il menù? All'altezza di una diva: caviale, aragosta, salmone, zuppa di coda di canguro, anatra all'arancio, una enorme torta a otto piani, e fiumi di champagne. La favola di Anita non durò molto. La coppia si sciolse nei primi anni settanta. 

 

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