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TICINO45 asili nido sono insufficenti

15.09.11 - 10:36
Lorenzo Jelmini interroga il Governo sulla mancanza di posti d'accoglienza per bambini
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45 asili nido sono insufficenti
Lorenzo Jelmini interroga il Governo sulla mancanza di posti d'accoglienza per bambini

BELLINZONA - Lo scorso mese di marzo, il Dipartimento della Sanità e della Socialità ha pubblicato un rapporto , in cui si metteva in evidenza la mancanza in Ticino di posti d’accoglienza per i bambini da 0-3 anni.

Il Cantone Ticino dispone oggi di 40 nidi sovvenzionati, 5 non sovvenzionati, perlopiù concentrati nelle zone urbane. Stando ai risultati dello studio, nel 2009 i bambini frequentanti i nidi dell’infanzia sovvenzionati erano 2’030, quelli nei nidi non sovvenzionati 106 e 228 i bambini che sono stati affidati alle famiglie diurne. In media nel Cantone vi è nei nidi dell’infanzia un posto autorizzato per 1.85 bambini; rapporto leggermente più basso nel Luganese con 1.7 bambini, ma che è molto elevato per la regione Tre Valli con 3.7 bambini per posto. La regione di Mendrisio ha il più alto numero di rifiuti: ogni nido in media non ha potuto accogliere 15.5 bambini, mentre la media cantonale di bambini non accolti per nido è di 8.1.

Bambini sempre più piccoli - Un altro dato interessante evidenziato dalla ricerca è la tendenza a collocare bambini sempre più piccoli, soprattutto neonati, allo scopo di consentire alle madri di non interrompere la propria attività professionale.

Nelle loro conclusioni, gli esperti stimano che per raggiungere una copertura del 33% stipulata dal Consiglio Europeo, al Cantone Ticino mancherebbero 13.6 punti percentuali che corrispondono a 801 posti in strutture d’accoglienza da creare perlopiù nel Sottoceneri.

Misure da adottare - Sulla base di questi dati il deputato al Gran Consiglio Lorenzo Jelmini presenta al Consiglio di Stato un'interrogazione per conoscere le strategie di intervento. Jelmini chiede come viene valutata la copertura del fabbisogno di posti di accoglienza della prima infanzia e quali misure si intende adottare per avvicinarsi alla soglia del 33% stipulata dal Consiglio Europeo.

Il deputato PPD vuole inoltre sapere se il Consiglio di Stato intende adottare uno strumento che permetta di valutare in maniera dettagliata e precisa l’offerta e la domanda di nuovi posti di accoglienza, a partire da una migliore gestione, collaborazione e scambio d’informazione tra utilizzatori, amministrazione, nidi e famiglie diurne grazie all’implementazione di uno specifico organo a livello cantonale.

Riguardo la scarsità di posti a disposizione nei nidi, Jelmini chiede al Consiglio di Stato se non ritene necessario indurre le strutture sovvenzionate dal Cantone ad accogliere esclusivamente i bambini le cui madri lavorano.

Rette più eque - L'interrogazione termina con alcune considerazione sui costi degli asili nido. Infatti affidare un bambino a un nido d’infanzia, a tempo pieno per cinque giorni alla settimana, costa dagli 800 a 1300 franchi al mese. In alcuni casi 1000 franchi per un metà tempo. La maggior parte delle strutture fa pagare una retta fissa, mentre solo una dozzina calcola la quota in base al reddito. Pur beneficiano di un sussidio che raggiunge il 40% di alcune spese, taluni nidi applicano tariffe molto elevate, segmentando così i redditi a discapito delle fasce medio-basse. Lorenzo Jelmini chiede quindi al Consiglio di Stato di intervenire per unificare e rendere più eque le rette proponendo un tariffario modulato in funzione delle fasce di reddito.

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