Cerca e trova immobili

CHIASSOProfughi problematici, la richiesta: "Più polizia e punizioni più severe"

14.09.11 - 22:30
None
Profughi problematici, la richiesta: "Più polizia e punizioni più severe"

CHIASSO - Più polizia e agenti di sicurezza privata, divieto di libera uscita per chi delinque e lavoro. E' questa, in breve sintesi, la richiesta avanzata alla Confederazione e scaturita dall'incontro convocato d'urgenza dal Direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi. Al centro della discussione il riacutizzarsi di problemi d'ordine pubblico verificatisi lo scorso fine settimana e l'aumento del flusso di extraeuropei alla frontiera.

Alla riunione hanno partecipato il sindaco Moreno Colombo, il vicesindaco Roberta Pantani, l'Ufficio federale della migrazione con il vicedirettore Evelyne Gugger Bruckdorfer, il direttore del Centro di registrazione e procedura di Chiasso (CRP) Antonio Simona, una delegazione della polizia cantonale guidata dal maggiore Decio Cavallini e la polizia comunale di Chiasso con il comandante Nicola Poncini.

I recenti fatti di cronaca, che hanno suscitato una certa preoccupazione a Chiasso, hanno spinto le autorità a fare il punto della situazione. Il consigliere di Stato Gobbi ha chiesto al vicedirettore dell'UFM di agire affinché vengano isolati gli elementi più problematici e pericolosi a tutela dei cittadini, ma anche di quei richiedenti asilo che si comportano correttamente.

Una delle proposte avanzate nell’incontro è di sospendere la libera uscita nel caso in cui i richiedenti asilo problematici commettessero atti di violenza, vandalici o criminali.

Quali ulteriori misure accompagnatorie nella gestione dei richiedenti asilo al CRP di Chiasso, il Comune – tramite il vice sindaco Roberta Pantani – ha avanzato la proposta di stanziare alcuni crediti supplementari per il finanziamento dei lavori di pubblica utilità forniti dall’impiego dei richiedenti l’asilo del CRP in questione. Impiego che già oggi il Comune di Chiasso consente ad alcuni soggetti.

A seguito dei risultati positivi riscontrati con il dispositivo “Operazione Stace”, è stato richiesto al vicedirettore Gugger Bruckdorfer che l’UFM metta a disposizione un maggior numero di pattuglie formate da agenti di sicurezza privata, in modo da rafforzare il presidio delle zone più sensibili fuori il CRP di Chiasso, evitando così il presentarsi di comportamenti negativi. È stato quindi convenuto che
l’UFM verifichi la disponibilità dei fondi necessari a garantire l’impiego di pattuglie aggiuntive, a beneficio del dispositivo messo in atto con successo durante l’estate dalla polizia cantonale.

Dalla nota stampa inviata dal Dipartimento delle Istituzioni questa sera si apprende che l'UFM ha ribadito l'importanza del centro di registrazione di Chiasso e quindi anche in futuro la cittadina di confine ospiterà richiedenti asilo e il centro non verrà chiuso. Vista la politica adottata dalla Confederazione Gobbi ha chiesto con ancora più forza al Dipartimento federale di giustizia e polizia di aumentare i servizi di sicurezza privata, in quanto si tratta di partecipare ad uno sforzo congiunto dei tre livelli istituzionali.

La polizia cantonale è stata incaricata di elaborare celermente dispositivi particolari e generali per l’impiego delle interforze di polizia nelle zone più sollecitate del Cantone sul fronte della sicurezza. Gli stessi piani saranno prossimamente presentati alla direzione del Dipartimento e poi alle autorità comunali dei territori coinvolti.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE