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TICINOMedico, professione poco attrattiva o poco accessibile?

13.09.11 - 11:26
Il Consiglio di Stato risponde a un'interrogazione di Paolo Peduzzi, medico pediatra del PPD, che lamenta il difficile accesso agli studi di medicina
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Medico, professione poco attrattiva o poco accessibile?
Il Consiglio di Stato risponde a un'interrogazione di Paolo Peduzzi, medico pediatra del PPD, che lamenta il difficile accesso agli studi di medicina

BELLINZONA - L'accesso agli studi di medicina nelle università svizzere è stato al centro di un'interrogazione inoltrata nel novembre scorso dal deputato al Gran Consiglio Paolo Peduzzi (PPD).

Peduzzi lamenta una scarsa attrattività di questi studi, con la conseguenza che i medici formati sono in numero inferiore al necessario e si deve ricorrere a personale straniero. Il deputato chiede al Governo come valuta l'accesso agli studi di medicina, regolato con esami di ammissione in tutte l università svizzere tranne Ginevra e Losanna, come intende far fronte al futuro fabbisogno di medici in Ticino, nonché quali misure pensa di adottare per migliorare la situazione.

Nella sua risposta odierna il Consiglio di Stato ammette l'esistenza di un problema nella formazione medica, che sarebbe però dovuto alla politica del numero chiuso adottata dalle facoltà e non da uno scarso interesse degli studenti per la medicina.

Molte iscrizioni - Gli studi in medicina restano attrattivi, se si considera che per l'anno accademico 2011/12 si registrano ben 4'100 candidati iscritti agli esami di medicina umana presso le facoltà che applicano il numero chiuso. Date le capacità di accoglienza, solo 1'084 di loro potranno effettivamente intraprendere gli studi.

Le due università senza numero chiuso, Ginevra e Losanna, registrano pure un elevato numero di iscrizioni. In questi casi è il primo anno di studi a fare la selezione, visto che oltre la metà degli studenti viene bocciata.

A livello ticinese il discorso è analogo: si registrano 203 iscritti agli esami di ammissione di medicina ma con molta probabilità meno del 30% di loro si vedrà assegnare un posto di studio.

Pochi posti di studio - Il Governo ne deduce che non esiste un problema di "scarsa attrattività", bensì piuttosto di scarsa capacità di accoglienza, dovuta alle limitate risorse a disposizione.

Un aumento delle risorse a disposizione delle facoltà sarebbe quindi l'unica via per ovviare alla carenza di studenti in medicina, senza compromettere la qualità della formazione, visto che oggi molti studenti vi devono rinunciare pur avendo le competenze.

La capacità di accoglienza delle facoltà di medicina è stata aumentata di 250 posti a partire dall'anno scolastico 2010/11, un aumento che si tradurrà in nuovi medici supplementari solo a partire dal 2017/18 e che comunque non basterà a coprire il fabbisogno.

Medici dall'estero - Sarà quindi necessario anche in futuro fare affidamento a medici formati all'estero, che oggi in Ticino rappresentano il 23% di quelli con autorizzazione di libero esercizio e il 70% dei medici attivi nel settore stazionario.

Il Cantone termina la sua risposta precisando che non dispone di margini di manovra per migliorare la situazione in tempi brevi. La responsabilità ricade sui Cantoni che ospitano le facoltà di medicina. In futuro potrebbe però contribuire ad incrementare l'offerta di formazione il nuovo Master in medicina clinica, in fase di progettazione presso l'USI.

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