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LUGANO15esimo Dies Academicus, l'Usi sta diventando grande

14.05.11 - 12:17
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15esimo Dies Academicus, l'Usi sta diventando grande

LUGANO - Si è aperta questa mattina alle 10 la cerimonia del quindicesimo Dies academicus all'Università della Svizzera Italiana. Nell'aula magna del campus universitario di Lugano dopo il saluto di Pietro Martinoli, presidente dell'USI e il saluto di Jean-René Germanier, presidente del Consigli Nazionale è stato il nuovo Consigliere di Stato Manuele Bertoli a tenere il discorso in rappresentanza delle autorità cantonali.

Ticino più aperto negli anni 40 rispetto a oggi - Il ruolo dell'USI, nata nell'epoca del fiorire delle piccole università di provincia, è di primaria importanza nel nostro cantone. Come ha sottolineato il direttore del DECS, l'USI ha un valore che va oltre l'aspetto economico e finanziario. Secondo Bertoli sarebbe anche opportuno "esplorare quale sia il reale impatto culturale sulla società ticinese". L'USI come esempio di apertura del Ticino verso il mondo in un periodo in cui l'Italia e molte parti dell'Europa stanno conoscendo una sorta di "ripiegamento sociale". A questo proposito l'ex presidente del PS ha detto che "il Ticino agrario del 1940 era un’oasi di apertura in un mondo oscurantista, mentre il Ticino universitario del 2010 appare come del tutto conformato al ripiegamento sociale che sta conoscendo il nord Italia e una parte consistente dell’Europa di questi tempi"

Usi adolescente che deve decidere del suo futuro - L'Usi compie 15 anni e Bertoli, paragonando l'università della Svizzera Italiana a un adolescente, si chiede quali saranno le scelte di natura strategica che intenderà intraprendere il mondo accademico ticinese. Scelte che il direttore del DECS auspica siano in sintonia con la società ticinese affinché si possa permettere una discussione pubblica costruttiva.

Più apertura agli svizzeri - Manuele Bertoli, lodando i suoi predecessori che sono riusciti a portare il nostro cantone tra quelli universitari, auspica un maggior impegno affinché l'USI diventi attrattiva anche per gli studenti provenienti da altri cantoni svizzeri. Questo permetterebbe una migliore promozione della cultura e della lingua italiana in Svizzera nell'ambito dello sforzo esercitato per una migliore coesione nazionale.

Polo universitario del futuro - Il consigliere di Stato poi getta uno sguardo sulla ricerca ticinese che, oltre al consolidamento del Centro svizzero di calcolo scientifico, vede l'affiliazione dell'Istituto di biomedicina di Bellinzona (IRB) all'USI. Una sinergia che, nonostante l'USI non disponga di una tradizione nelle facoltà scientifiche-biologiche, permette "un posizionamento più chiaro nei confronti della Confederazione".

Ricordando la continua fase di espansione dell'USI, che vedrà a Viganello sorgere un nuovo campus, Bertoli guarda al Ticino del futuro, quando, grazie ad Alptransit, sarà ancora più vicino a Zurigo. E l'USI, in questo nuovo scenario, avrà un ruolo di primo piano per lo sviluppo e la crescita  del nostro cantone".
 

Il discorso del Presidente Piero Martinoli - La relazione del Presidente Piero Martinoli ha illustrato la visione dell’USI nel 2020, con particolare riferimento ad alcuni “progetti faro”, scelti in campi “di sicuro avvenire non solo per il loro intrinseco interesse e valore scientifico, ma anche per lo sviluppo economico del territorio e per il contributo alla soluzione di problemi urgenti di rilevanza nazionale”. Tra questi il Presidente dell’USI ha menzionato le Scienze computazionali e il Master in medicina, entrambi settori dalle grandi potenzialità e positive ricadute sul tessuto scientifico, industriale e sociale ticinese. Il Presidente ha anche sottolineato l’importanza del consolidamento delle quattro Facoltà esistenti, così come l’impegno dell’USI a difesa della lingua e della cultura italiana all’interno e all’esterno dei confini della Svizzera. “Nel 2020 – ha concluso Martinoli – vedo un’università di dimensioni contenute e di alta qualità, polo di attrazione per studenti capaci e per ricercatori di talento, che contribuiranno a dare un volto nuovo al Ticino con la loro immaginazione, il loro entusiasmo e il loro gusto del rischio: qualità essenziali per la rigenerazione del tessuto economico del nostro territorio”.

Le onoreficenze - Al termine della sua relazione sono state conferite quattro onorificenze. Un dottorato honoris causa da parte dell’Accademia di architettura al Prof. Dr. Werner Oechslin, teorico e storico dell'architettura di fama internazionale, «per i suoi contributi innovatori alla teoria e alla storia dell’architettura, espressione delle sue ampie convinzioni umanistiche e intellettuali, che hanno segnato in modo significativo il dibattito a livello istituzionale e professionale anche oltre il contesto svizzero».  Un dottorato honoris causa da parte della Facoltà di scienze informatiche alla Prof. Dr. Barbara H. Liskov, professoressa presso il Dipartimento di ingegneria elettronica e informatica del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston e prima donna ad ottenere un dottorato in informatica negli Stati Uniti – a Stanford – nel 1968, «per i suoi contributi pionieristici alla definizione dei linguaggi di programmazione e all'ingegneria del software».

Al dottor Amilcare Berra è stato in seguito conferito il titolo di membro onorario dell’Università della Svizzera italiana, “per il suo costante e generoso impegno nella sensibilizzazione al sostegno finanziario privato dell’Università della Svizzera italiana”.

Come da tradizione è stato infine attribuito il Credit Suisse Award for Best Teaching, quest’anno assegnato al Prof. Manuel Rocha de Aires Mateus dell’Accademia di architettura, per la qualità dell’insegnamento offerto e riconosciuto nell’ambito della valutazione dei corsi nell’anno accademico 2009/2010.

 

Foto d'archivio (Tipress)

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