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IRAGNA"Forse quei due cercavano qualcun altro"

04.05.11 - 16:10
Casimiro Pilloud, il giorno dopo la brutale aggressione: "Erano troppo insistenti"
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"Forse quei due cercavano qualcun altro"
Casimiro Pilloud, il giorno dopo la brutale aggressione: "Erano troppo insistenti"

IRAGNA – “Sto meglio, ditelo ai miei vicini. E ringraziateli per quello che hanno fatto per me”. Il giorno dopo la grande paura, Casimiro Pilloud è sereno. L’82enne di origini friborghesi aggredito e picchiato a sangue ieri mattina nella sua abitazione di Iragna è ancora ricoverato all’ospedale San Giovanni di Bellinzona. E nei prossimi giorni dovrebbe essere spostato ad Acquarossa o a Faido. Le ferite alle mani e alla testa stanno piano piano guarendo. E anche il morale si sta risollevando. “È stato un vero incubo. I venti minuti peggiori della mia vita”. Sono ancora in fuga, intanto, i due individui incappucciati che lo hanno ridotto a una maschera di sangue.

Il dubbio - Lo hanno colpito alle spalle. Poi lo hanno legato a una sedia e torturato all’interno della sua abitazione. Casimiro non si dà pace. “Nella mia testa continua a esserci una sola domanda: perché continuavano a chiedermi quei 300.000 franchi? Perché proprio quella somma? Non riesco a spiegarmelo, davvero. Forse hanno sbagliato persona. Forse stavano cercando qualcun altro. È questa l’idea che mi sono fatto. Io non ho tutti quei soldi e non ho problemi in sospeso con nessuno”. Alla fine i due malviventi si sono allontanati con circa mille franchi. “Non so neanche se li hanno presi. Appena sono riuscito a liberarmi, sono uscito in strada a chiedere aiuto”, ripete l’82enne.

Dettagli - Casimiro Pilloud è riuscito a slegarsi dalle corde solo grazie a un coltello lasciato in giro per casa. “I due dopo avermi torturato con una pinza, vedendo che non parlavo, mi hanno abbandonato. La cosa che mi ha colpito è stata la loro insistenza. Non mi sono sembrati ladri qualunque, sembrava che cercassero qualcosa e qualcuno di preciso”. Sulle indagini la polizia mantiene il massimo riserbo. Tra le ipotesi plausibili c’è comunque quella che i due personaggi incappucciati abitino nella regione.

Voglia di tornare – Pensa ai suoi 80 conigli, Casimiro. Alla sua vita tranquilla, immersa nella natura. “Ho voglia di tornare a casa. Ma non so quando potrò farlo”, ammette. E ripensa all’accaduto: “Ho avuto davvero paura che mi uccidessero”. 

(P.M.)

Foto d'archivio (Tipress)
 

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