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LUGANOProcesso Lai, chiesta una pena di 3 anni

28.01.10 - 15:02
L'accusa ha chiesto una condanna di tre anni da espiare integralmente. L'aula delle Assise correzionali di Lugano si è riempita nel pomeriggio di amici e familiari.
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Processo Lai, chiesta una pena di 3 anni
L'accusa ha chiesto una condanna di tre anni da espiare integralmente. L'aula delle Assise correzionali di Lugano si è riempita nel pomeriggio di amici e familiari.

LUGANO - L'accusa ha chiesto poco fa una pena di tre anni e al pagamento di 1000 franchi per le contravvenzioni, nei confronti di Fabio Lai, da questa mattina a processo alla Assise correzionali di Lugano.

"Lai è colpevole di negligenza cosciente", afferema Pagani rivolto alla corte. "Con il suo gesto poteva prevedere tutti gli anelli della catena
che hanno portato alla morte di Giuseppe Fera".

Pagani snocciola in seguito una serie di sentenze legate a singoli pugni risultati poi mortali nei quali è stata riconosciuta la negligenza
colpevole. "I punti 1 e 2 dell'atto d'accusa, omicidio colposo e lesioni semplici, non possono quindi che venire confermati" afferma il Procuratore Pubblico Andrea Pagani. L'attenzione passa in seguito ai punti 3, 4 e 5 dell'atto d'accusa, ossia: contravvenzione alla Legge Federale sugli stupefacenti, ripetuta contravvenzione alla Legge Federale sul trasporto pubblico e ripetuta contravvenzione alla Legge Federale sull'assicurazione contro gli infortuni. Reati, questi, senza dubbio minori, rispetto ai primi due punti, ma che Pagani ritiene debbano essere confermate.

"Fabio Lai, lei agisce, ma soprattutto reagisce, con le mani - ha proseguito Pagani -. Quando litiga non si sa limitare alla parole. Lo si vede non solo dalle sue precedenti condanne subite in Italia, ma anche dagli episodi registrati nei pochi mesi precedenti il colpo che ha mandato al creatore Giuseppe Fera. Lai, se verrà condannato, deve capire che anche un ceffone può causare la morte. Non deve mai più usare le mani, usare la forza fisica contro qualcuno. Con la pena che verrà erogata a Lai, e anche alle nostre latitudini, deve essere ben chiaro che ogni genere di violena può far male e portare al carcere erogata pena al limite delle disposizioni di legge che prevede un massimo di tre anni di detenzione. Pena da espiare senza sospensione con la condizionale in seguito ai suoi precedenti e con la facilità che l'accusato ha saputo dimostrare, in soli tre mesi dal suo arrivo in Ticino, di poter menare le mani.

L'accusa chiede quindi la condanna ad pena detentiva, da espiare integralmente, di tre anni. L'aula delle Assise criminali di Lugano si è riempita nel pomeriggio di amici e familiari. Le interperanze del mattino da parte dei familiari della vittima ,che avevano portato alla sospensione del dibattimento, non si sono ripetute.



 

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