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PARDO 2009Stasera il film svizzero scende in piazza e fa tris

08.08.09 - 06:30
Sono ben tre i film di questa sera. E tutti svizzeri.
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Stasera il film svizzero scende in piazza e fa tris
Sono ben tre i film di questa sera. E tutti svizzeri.

LOCARNO - È la notte del cinema svizzera. Sono infatti ben tre le proiezioni in programma questa sera, e tutte sono made in Suisse. Si inizia con un cortometraggio (alle 21.30)  di 7 minuti firmato da Irene Jacob su un trio alle prese con la visione di un film in una sala cinematografica con epilogo drammatico.
 
Il primo lungometraggio della serata è "Giulia Verschwinden" dello zurighese Christoph Schaub, che si è concentrato su una commedia agrodolce sulla crisi della cinquantina. La  cinquantenne protagonista del film è Giulia (interpretata da Corinna Harfouch). Il film segue diversi personaggi, degli adolescenti di quattordici anni, alcuni ospiti di una casa per anziani che festeggiano gli ottant’anni di una di loro e ancora gli invitati di Giulia, che l’aspettano scherzando sui danni che l’età ha causato al loro corpo, alla loro memoria o al loro sonno. Procrastinando l’ora dei festeggiamenti, Giulia incontra un uomo (Bruno Ganz) che la invita per un bicchiere. È un film che si fa beffe dei cliché duri a morire sulle diverse fasi della vita, ed è dedicato alla memoria del regista svizzero Daniel Schmid.
 
Il terzo film  della serata è "Sounds of silence" del bernese Norbert Wiedmer e dello zurighese Peter Guyer, che portano in Piazza Grande un documentario sull’operato del celebre discografico tedesco Manfred Eicher. Fondatore dell’etichetta Edition of Contemporary Music, Eicher – uno dei nomi più importanti nell’ambito della produzione di musica jazz – estende il marchio alla musica classica e contemporanea in genere producendo artisti come Jan Garbarek, Steve Reich, John Adams e Eleni Karaindrou. Il film segue il discografico nel suo lavoro con compositori e interpreti quali Anouar Brahem, Nick Bärtsch e Gianluigi Trovesi, nel corso di concerti o dentro gli studi di registrazione, dove Manfred Eicher  non esita ad abbandonare i sentieri già battuti a favore di un’evoluzione creativa.

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