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BERNAParità salariale: giornata d'azione, donne sempre sottopagate

10.03.09 - 12:04
Parità salariale: giornata d'azione, donne sempre sottopagate
BERNA - Le differenze salariali tra uomini e donne restano una realtà: in 35 anni d'attività professionale una commessa guadagna circa 350'000 franchi in meno di un suo collega di sesso maschile. Tra i quadri le differenze sono ancora più importanti. Sono solo alcune delle denunce dell'"Equal Pay Day", la giornata d'azione per la parità salariale organizzata oggi per la prima volta in Svizzera.

Il segno distintivo della giornata è il sacco rosso. L'Unione sindacale svizzera (USS), l'Associazione svizzera donne attive professionalmente (BPW) e altre organizzazioni invitano infatti le donne a portare un accessorio di questo colore. Unia ha distribuito in diverse città elvetiche 10'000 borsette rosse, in riferimento alle cifre rosse nelle quali stagnano i salari femminili.

La giornata si svolge casualmente 48 ore dopo quella delle donne. Ma il 10 marzo è stato scelto appositamente perché mediamente le donne svizzere dovrebbero lavorare 14 mesi e dieci giorni per ricevere il salario che gli uomini hanno percepito in un anno, rilevano i promotori dell'iniziativa.

In generale, le donne continuano a guadagnare circa il 19% in meno degli uomini. Al ritmo attuale dei cambiamenti, "ci vorranno 50 anni per ottenere una parità dei salari. Si tratta invece di un diritto costituzionale iscritto nella legge dal 1996", ha ricordato Corinne Schärer del sindacato Unia.

Aver diplomi e responsabilità non è più una garanzia. Lo scarto raggiunge persino il 30% tra i quadri, secondo l'organizzazione che li rappresenta. Le donne attive nei servizi (settore terziario) sono particolarmente messe male.



ATS
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