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BELLINZONAPolemica sulle capre salvate, Besomi risponde a Vanzetta

23.01.09 - 14:07
Tipress / Samuel Golay
Polemica sulle capre salvate, Besomi risponde a Vanzetta

BELLINZONA - Non si è fatta attendere la risposta di Armando Besomi, presidente della Società Protezione Animali di Bellinzona, alle accuse espresse dall'agricoltore Olindo Vanzetta. Quest'ultimo ha criticato duramente l'intervento della Spab per salvare numerose capre intrappolate nelle nevi della Val Pontirone, accusando Besomi di raccontare cose non veritiere.

"Il signor Olindo Vanzetta di Biasca - scrive Besomi in una presa di posizione oggi - esprime il suo pensiero e accusa tutti di aver sbagliato e addirittura di aver mentito sulla realtà della situazione arrivando ad affermare che gli animali sono stati prelevati sulle montagne senza il consenso del proprietario.
Peccato, se capre e pecore avessero avuto il cellulare, avrebbero telefonato loro ai proprietari, ma il cellulare non ce l’hanno e allora la Spab si è preoccupata di salvarli senza sapere a chi appartenessero. Parecchie oltretutto, non avevano nemmeno le marche auricolari obbligatorie in tutta la Svizzera e si trovano tuttora al rifugio. E` chiaro che qualcuno dovrà rispondere per questo e allora la reazione non si è fatta attendere".

"A parere del signor Olindo Vanzetta - scrive ancora Besokmi - hanno sbagliato le capre a farsi sorprendere dalla neve e a morire sulle montagne; hanno sbagliato i corvi a mangiare i loro corpi precipitati dalle pareti dov’erano bloccate; hanno sbagliato coloro che hanno avvertito della situazione la Spab; hanno sbagliato i soccorritori – rocciatori e alpinisti – a prelevarli dalle rocce; hanno sbagliato i piloti degli elicotteri che vedono solo i profitti; hanno sbagliato i veterinari chiamati dalla Spab a curare gli animali e che hanno steso i certificati relativi, già inviati agli uffici competenti; hanno sbagliato i fotografi e coloro che hanno filmato i salvataggi; hanno sbagliato i media a dare le informazioni; ha sbagliato l’ufficio del veterinario cantonale ad aprire l’inchiesta; ha sbagliato chi ha dato l’ordine di controllare le stalle, ma soprattutto ha sbagliato il popolo svizzero che in votazione ha approvato la Legge federale sulla protezione degli animali".

Meglio tacere

"Se il signor Olindo Vanzetta - si legge nel comunicato di Besomi -  fosse stato presente ai salvataggi e avesse dato una mano, si sarebbe reso conto che forse, in certi casi e dinnanzi all’evidenza dei fatti è meglio tacere, fare un esame di coscienza e preoccuparsi che queste anomalie non succedano più.
Mentre gli animali morivano, alcuni loro proprietari se ne stavano al caldo e dico alcuni, in quanto la maggioranza degli allevatori è gente seria, impegnata, gente che fa onore al Ticino rurale e che invece di scrivere contro tutto e tutti ha scosso la testa in quanto a pagare è l’immagine generale e loro non lo meritano".

"Invito il signor Vanzetta al rifugio Spab - conclude Besomi -  a visitare “Nerina” che abbiamo tolto morente dalle rocce della Val Pontirone e tutti disperavano di salvarla. Ha un orecchio completamente distrutto da un’otite e l’altro a brandelli. Ora sta guarendo. Un allevatore biaschese che l’ha vista in cura al rifugio, ha detto al sottoscritto: accoppala e non farla più soffrire. Se “Nerina” potesse parlare, ricorderebbe al signor Olindo Vanzetta,  che ama citare i vecchi, il saggio proverbio che dice: Un bel tacer non fu mai scritto".

Allegata, la foto di Nerina che può essere visitata al rifugio dove vi sono altre capre e pecore in attesa dei proprietari e la foto di un gruppo di soccorritori che evidentemente, hanno sbagliato tutto.

Foto d'apertura: Tipress / Samuel Golay

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