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LUGANOPremiata l'architettura "povera e del riciclo"

17.09.08 - 16:27
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Premiata l'architettura "povera e del riciclo"

LUGANO - "E' stata una scelta felice". Commenta così l'architetto ticinese di fama internazionale Mario Botta presidente della Giuria del BSI Swiss Architectural Award, il premio assegnato a Solano Benitez, giovane architetto 45enne di Asuncion, capitale del Paraguay. La cerimonia di premiazione e l'inaugurazione dell'esposizione dei lavori presentati dal vincitore e dagli altri 29 partecipanti sono previsti il prossimo 13 novembre all'Accademia di architettura.

Il premio biennale, dell'ammontare di 100mila franchi svizzeri, è alla sua prima edizione ed è assegnato ad architetti under 50, senza distinzione di nazionalità, "che hanno offerto un contributo rilevante alla cultura architettonica contemporanea, dimostrando una particolare sensibilità al contesto paesaggistico e ambientale".

Secondo Felix Ehrat - presidente della fondazione - presente alla conferenza stampa insieme al presidente di Direzione di BSI Alfredo Gysi, Mario Botta e il Direttore dell'Accademia di Architettura di Mendrisio Valentin Bearth - questo concorso, che segue la tradizione della Banca del Gottardo, "rappresenta un sogno, quello di premiare i giovani architetti che fanno avanzare il mondo, in un Ticino da sempre terra di mediazione tra le culture." Sono stati 30 gli architetti selezionati da un comitato di consulenti internazionali dai 5 continenti, composto da esponenti di spicco nel panorama architettonico internazionale.

La scelta della giuria di premiare Benitez, architetto sconosciuto in Europa, ma che ha già alle spalle una carriera di tutto rispetto, nasce dalla forza dei suoi tre lavori presentati, che trovano la loro creazione "in un contesto socio-economico difficile, riuscendo ad esprimere forme espressive di grande impatto e dall'intensa carica poetica".
Benitez infatti, come ha spiegato Botta, è stato premiato grazie al suo lavoro di un uso di materiale povero e di riciclo, raggiungendo una poesia assoluta di realizzazione architettonica, facendo ben sperare per i poveri di avere una casa dignitosa, conforme ai diritti primari delle persone.

La parola chiave di Botta è stata quindi "Architettura sostenibile", che tenga conto dei cambiamenti climatici, sfida futura in un mondo dove le risorse energetiche sono sempre più limitate: "Benitez usa molto il mattone, il calcestruzzo per la pavimentazione - ha spiegato l'architetto mendrisiense illustrando le foto delle tre opere realizzate dal paraguaiano - riuscinedo a valorizzare il paesaggio". "con la scelta di questo architetto - ha proseguito Botta - vogliamo correggere il superlusso degli architetti europei e americani, premiando invece un'architettura primaria ed essenziale che allo stesso tempo riesce a regalare grande poesia".

Mario Botta, un premio per promuovere l'architettura in Ticino

Il grande architetto ticinese ritiene molto importante questo premio, in quanto esso si colloca in una realtà accademica ticinese che irradia cultura, non limitandosi quindi alla sola didattica. "Per competere con Losanna e Zurigo - ha spiegato Botta - si devono promuovere attività di ricerca e di valorizzazione del sapere. La storia del Ticino, grazie alla sua grande tradizione architettonica ci ha aiutato e questo premio internazionale non rappresenta che un altro tassello in un panorama in cui, a fianco all'Accademia, è sorto il centro di archivio e ricerca dell'architettura moderna e il progetto del museo dell'architettura".

Un concorso quindi che arricchisce il Ticino, terra che porta sulle sue spalle una grande tradizione architettonica.

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