Il Cdt: "I cittadini hanno preferito optare prudentemente per lo status quo in fatto di aliquote tributarie". la RegioneTicino: "Una domenica da incornicire. Ha vinto il buon senso". Il Giornale del Popolo: " "Non c'è più la preoccupazione di vedersi tagliare sotto i piedi l'erba dei contribuienti".
LUGANO - Le votazioni cantonali e quelle federali occupano questa mattina le prime pagine dei tre quotidiani ticinesi. Tutti sottolineano, per quanto riguarda quelle cantonali, la sconfitta della Lega dei ticinesi con il no all'iniziativa degli sgravi fiscali.
Il Corriere del Ticino in un commento scritto dal vice direttore Fabio Pontiggia, evidenzia i difetti della proposta leghista, difetti che alla fine "hanno portato la maggioranza di chi si è recato alle urne a concludere che il santo non valesse la candela: se la contropartita di una riduzione non mirata e quindi non sostanziosa delle imposte dovevano essere tagli a servizi e prestazioni dello Stato (come indicato dal Governo), i cittadini hanno preferito optare prudentemente per lo status quo in fatto di aliquote tributarie, anche in considerazione del fatto che dal 1995 le imposte in Ticino sono già state sensibilmente diminuite".
"Se in Ticino vi è ancora spazio per le riforme fiscali - aggiunge Pontiggia - questo non è aperto alle proposte poco articolate e alle misure a pioggia, che hanno un rapporto costi/benefici piuttosto negativo. Il fatto che i conti pubblici siano tornati in pareggio l’anno scorso proprio grazie alle maggiori entrate fiscali (e a dispetto del teatrino domenicale inscenato a Palazzo), non apre la porta a qualsivoglia proposta di sgravio".
Matteo Caratti, direttore de la Regione Ticino, si spinge oltre e definisce la votazione cantonale di ieri "Una domenica da incorniciare" e sottiolinea già nel titolo che "ha vinto il buon senso". Caratti bacchetta Lugano dove per soli seicento voti ha vinto il sì all'iniziativa fiscale della Lega. "Il consenso scaturito ieri dalle urne permette poi all’esecutivo di constatare come nel Paese ci sia una maggioranza di cittadini, ben distribuita sul territorio, che ritiene ancora importanti il principio della solidarietà fiscale ed il valore dello Stato. Princìpi e valori che un’allegra brigata di meno- menostatisti ( i soliti, fra i quali seppur per poco è resuscitata anche Marina Masoni, appoggiati da una ben orchestrata e martellante campagna pubblicitaria e anche da certa stampa, quella quotidiana luganese e la rozza clava della domenica), hanno tentato di mandare a gambe all’aria". Fortunatamente senza riuscirci".
Soddisfazione espresa anche per il no all'iniziativa Udc per le naturalizzazioni democratiche giunto dal Ticino. "Un’ulteriore secca sconfitta per Giuliano Bignasca e Pierre Rusconi - scrive Matteo Caratti - Certo, non ci facciamo illusioni: costoro continueranno a soffiare sul fuoco della xenofobia, ma rallegra il fatto che la maggioranza dei votanti quando sono in gioco importanti principi e valori dello Stato di diritto e della pacifica convivenza non segua i magici pifferai che giorno dopo giorno, domenica dopo domenica, istillano sentimenti antistranieri nella popolazione facendo di ogni erba un fascio".
E che da questa mattina la politica ticinese riparte per un nuovo corso, lo evidenzia l'editoriale del Giornale del Popolo firmato da Gianmaria Pusterla, curioso di vedere se da "Bellinzona arriveranno proposte coraggiose per un contenimento reale della crescita della spesa. Sì, soprattutto contenimento della crescita delle uscite e non tagli come spesso si vuol far credere per “terrorizzare” (ci si passi il termine) gli animi semplici dei cittadini. Il Governo dovrà essere convincente con le sue misure e mantenere i patti pre-votazione del 1° giugno".