Con una lettera affissa alla porta del suo negozio di Besso, il titolare della Nonsolovideo di Lugano esprime la sua rabbia nei confronti dei politici luganesi che, secondo lui, non sono riusciti ad arginare il fenomeno di spaccio e consumo di droga e che lo hanno costretto a chiudere il suo negozio "a causa dello spaccio e il consumo di droga che avviene all'interno del negozio".