Cerca e trova immobili

TICINOInchiesta Kilimanjaro: 3 mesi di indagini e un sottobosco di droga

30.07.07 - 15:47
190 persone fermate, 160 africani. Sequestrati 140 grammi di cocaina, 7 di marijuana e 3 di haschisc per un giro d'affari di 53.000 franchi. Nove arresti, anche due donne ticinesi... "per amore". Ecco la fotografia dell'inchiesta: Orlando Gnosca: "Il mercato della droga in Ticino è un fenomeno d'importazione".
None
Inchiesta Kilimanjaro: 3 mesi di indagini e un sottobosco di droga
190 persone fermate, 160 africani. Sequestrati 140 grammi di cocaina, 7 di marijuana e 3 di haschisc per un giro d'affari di 53.000 franchi. Nove arresti, anche due donne ticinesi... "per amore". Ecco la fotografia dell'inchiesta: Orlando Gnosca: "Il mercato della droga in Ticino è un fenomeno d'importazione".
LUGANO - La polizia cantonale ha presentato nel pomeriggio i risultati di un'importante operazione e di un'inchiesta sul traffico della droga in Ticino. L'operazione Caldo 07 ha preso in esame circa 100 giorni di indagini e di pedinamenti da parte degli agenti della polizia cantonale. Ne è venuta fuori una fotografia dettagliata che permette di conoscere i principali attori del mercato della droga nel nostro cantone. Contemporaneamente a Caldo è stata effettuata l'inchiesta Kilimanjaro volta a trovare i grossisti della distibuzione di cocaina.

Fermi e arresti

Veniamo dunque alle cifre rese note oggi. In circa tre mesi di indagini la polizia ha potuto fermare 190 persone, di cui 160 di origini africana. Per 59 di loro è stato necessario rimandarli nella Svizzera interna. Tra loro anche volti noti agli agenti e parecchi recidivi: una persona ad esempio è stata fermata per ben 6 volte.

Dei 160 africani fermati, 54 erano richiedenti l'asilo con una decisione di non entrata in materia (NEM). Sedici di loro sono stati arrestati, si tratta per lo più di cittadini provenienti dalla Nigeria, Guinea e Sudan.

Il primo tenente Orlando Gnosca - nel corso della conferenza stampa - ha parlato di un fenomeno di importazione, dato che molti di questi spacciatori arrivano dalla Svizzera interna, soprattutto dalle aree di Zurigo e Argovia.

Coca, hashisc e marijuana

Durante l'operazine Caldo 07 la polizia ha sequestrato 140 grammi di cocaina, un sequestro che ha impedito di far arrivare sul mercato ticinese oltre 1400 bolas. Inoltre sono stati sequestrati 7 grammi di marijuana e 3 di haschisc., per un valore complessivo di 53.000 franchi.

I quantitativi di stupefacenti e di denaro rinvenuti possono sembrare esigui in relazione al numero di persone controllate, ma questo testimonia il fatto che gli spacciatori hanno fatto tesoro delle esperienza processuali e delle inchieste condotte a carico di altri loro concittadini. Per questo si preoccupano di addosso quantitativi minimi nascondendo le scorte nelle vicinanze del loro campo d'azione.

Per quel che riguarda Kilimanjaro si parla di 900 grammi di cocaina 110'000 franchi alcune migliaia di euro e dollari, telefoni cellulari e schede telefoniche e infine materiale da taglio.

Nove arresti: anche due donne ticinesi... "per amore"

L'inchiesta Kilimanjaro ha permesso inoltre di arrestare due corrieri provenienti da Oltre Gottardo: si tratta di una donna etiope e un uomo turco. Sono stati individuati pure 5 appartamenti di supporto sia a Lugano che a Bellinzona. Lugano resta tuttavia la principale piazza per il mercato della droga e dello spaccio. Le manette sono scattate per 5 cittadini africani e per 2 donne ticinesi, quest'ultime - stando alle spiegazioni fornite dalla polizia - erano sentimentalmente legate agli spacciatori, che potevano così appoggiarsi sull'ospitalità delle due ticinesi.

I clienti: non c'è differenza di età e di ceto sociale

I cento giorni di indagini hanno permesso di conoscere anche il volto di chi fa solitamente uso di stupefacenti. La polizia ha individuato un centinaio di clienti. Quello che è emerso è che il cliente non ha un identikit ben definito: appartiene a tutte le età e fa parte delle più svariate categorie sociali.

L'intera inchiesta è stata possibile grazie ad alcune intercettazioni telefoniche. Ora - ha spiegato la polizia - l'obiettivo principale è quello di risalire alla fonte primaria di questo traffico.

Nel video intervista al procuratore pubblico Nicola Respini

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE