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TICINOParchi nazionali, il Governo critica la rigidità di Berna

21.05.07 - 15:10
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Parchi nazionali, il Governo critica la rigidità di Berna
BELLINZONA- "L'ordinanza federale sui parchi nazionali non ci convince." Il Consigliere di Stato Marco Borradori intervenuto oggi alla conferenza stampa sul preavviso al Dipartimento Federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) ha sottolineato che le condizioni e i requisiti per l'istituzione di parchi stabiliti dalla Confederazione sono eccessivamente rigidi e restrittivi.


I principi alla base dell'istituzione dei parchi nazionali

Nell'autunno del 2006 le camere federali hanno adottato la modifica legislativa necessaria per la realizzazione di parchi d'importanza nazionale. I principi alla base della modifica sono la valorizzazione degli ambienti naturali degni di nota e dei paesaggi di particolare bellezza, e lo sviluppo economico regionale; la politica dei parchi rispetta il principio della libera iniziativa regionale e della sussidiarietà infine la Confederazione sostiene solo i parchi istituiti attraverso un processo democratico con ampio consenso a livello regionale, appoggiati dalla popolazione locale e inseriti in un programma cantonale.


Solo i divieti non bastano

Tutti obiettivi condivisibili secondo il Governo ticinese per questo il Consiglio di Stato si è espresso favorevolmente sul principio della creazione di nuovi parchi naturali in Ticino. Ma, ha sottolineato Borradori, la versione d’Ordinanza posta in consultazione non risponde alle attese del Governo che ritiene che temi come l’agricoltura, l’uso degli edifici rurali, la gestione venatoria e ittica e la sovranità cantonale in materia di acque pubbliche, non possano essere affrontati sulla base dei drastici divieti previsti da Berna.

L'ordinanza, ha ribadito Borradori, dovrebbe orientarsi verso lo sviluppo sostenibile ed essere attenta alle particolarità dei territori candidati, senza fissare paletti troppo rigidi che rischiano di bloccare ogni iniziativa. Secondo il Governo dal progetto di Ordinanza traspaiono un’impostazione difensiva e un atteggiamento di sfiducia nei confronti dei promotori dei parchi e dei Cantoni.


L'ordinanza deve essere riesaminata

Il Governo condivide i sentimenti di preoccupazione emersi nelle scorse settimane in seno agli enti locali, alle associazioni, agli operatori economici e a una parte importante della popolazione. Il Consiglio di Stato chiede quindi al DATEC di riesaminare i requisiti per il riconoscimento dei parchi, attenuandone la rigidità e rendendoli più flessibili, così da tener conto delle situazioni specifiche delle singole regioni. La Confederazione dovrebbe tener conto delle realtà territoriali e sociali delle regioni periferiche direttamente interessate e dovrebbe inoltre, ha dichiarato ancora Borradori, coinvolgere il Cantone costantemente.
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