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ASCONAAperta l'Accademia estiva delle dipendenze, Pesenti: "Responsabilità, non rigidità"

16.08.06 - 15:38
Ti Press
Aperta l'Accademia estiva delle dipendenze, Pesenti: "Responsabilità, non rigidità"

ASCONA - Per la prima volta in Svizzera le commissioni federali che si occupano di dipendenze (la Commissione federale per problemi legati all’alcol, quella per le droghe, quella per il la prevenzione del tabagismo, e quella per la formazione continua nel campo delle dipendenze) si sono riunite  in un'Accademia estiva di due giorni al Monte Verità di Ascona, per  per mettere a confronto e discutere le possibili opzioni in termini di politica e di intervento operativo applicabili a tutte le sostanze.

In occasione dell'apertura, oggi, dell'Accademia, la direttrice del Dipartimento sanità e socialità Patrizia Pesenti si è detta "particolarmente contenta che il Cantone Ticino ospiti la prima Accademia estiva sulle dipendenze" e ha tenuto a ricordare i quattro pilastri  sui quali poggia la politica federale in  questo ambito, ovvero prevenzione, terapia, riduzione del danno e repressione del traffico.

Patrizia pesenti ha sottolineato che " non esistono vie maestre o sensi unici per affrontare la questione delle dipendenze in una società complessa", puntando come linea guida "l’etica della responsabilità" e non "la rigidità di certi principi". "Un mondo senza droghe è sicuramente preferibile, ma è preferibile anche un mondo in cui le droghe facciano meno male, nel quale chi ha un problema di dipendenza possa ricevere accoglienza e aiuto e ridurre i danni arrecati alla propria salute" ha spiegato la direttrice del Dipartimento sanità e socialità.

Per la Pesenti "politiche pragmatiche e sostenibili consentono di ottenere risultati migliori rispetto a politiche rigoriste che presuppongono visioni degli uomini basate su modelli di perfezione".

Durante il suo intervento la Pesenti si è pure chiesta che cosa induce una persona a consumare sostanze psicotrope, dunque a mutare con aiuti esterni il proprio stato d’animo e la  percezione del mondo in cui vive. Una possibile risposta è stata avanzata: "Oggi viviamo in un contesto più competitivo che chiede molto in termini di flessibilità e produttività. Alcuni hanno più difficoltà di altri ad adattarsi e a sopportare questa pressione. Da questo punto di vista i giovani appaiono certamente i più fragili".

Ma le basi per affrontare seriamente il problema sono state fissate: "L’obiettivo di questa prima accademia estiva penso sia proprio quello di discutere e fornire questi contenuti al di là delle categorie di sempre dietro le quali sovente si nascondono interessi, ideologie, pregiudizi" ha detto la Pesenti.

 


 

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