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TICINOPesce in scatola, sequestrati sei lotti

18.07.06 - 09:44
Indagine del Laboratorio cantonale che lancia l'allarme sul pesce in scatola: "Situazione non soddisfacente"
Foto d'archivio
Pesce in scatola, sequestrati sei lotti
Indagine del Laboratorio cantonale che lancia l'allarme sul pesce in scatola: "Situazione non soddisfacente"
BELLINZONA - Il Laboratorio cantonale ha effettuato un campagna, focalizzata sulle conserve di pesce sott'olio con o senza aromi oppure al naturale e sul pesce salato, che ha avuto come obiettivo il monitoraggio di quegli alimenti particolarmente soggetti all'accumulo di contaminanti ambientali ed alla formazione di sostanze tossiche, se mal conservati. I campioni oggetto dell'indagine, reperiti sul mercato ticinese, sono stati in tutto 70. Sono stati ricercati cadmio, piombo, mercurio e l'ammina biogena istamina.

In totale sei conserve di pesce sono risultate non conformi per il superamento dei valori limite specifici di legge fissati in 0.1 mg/kg per il cadmio nei pesci delle specie Engraulis spp. (alici, acciughe) e in 1.0 mg/kg per il mercurio nei pesci della specie Xiphias gladius (pesce spada). Si tratta di cinque campioni di alici sott'olio che hanno esibito tenori di cadmio di 0.28, 0.30, 0.25, 0.19 e 0.13 mg/kg ed un campione di filetti di pesce spada con un tenore di mercurio di 1.75 mg/kg. Tutta la merce corrispondente ai lotti trovati non conformi è stata fatta ritirare dal mercato e posta sotto sequestro in attesa della distruzione, che dovrà avvenire alla presenza di un ispettore del Laboratorio cantonale. Il monitoraggio ha confermato ancora una volta come il mercurio risulti spesso presente a livelli significativi, ma fortunatamente entro i limiti di legge, anche nel tonno (sette campioni con tenori tra 0.5 - 1 mg/kg, quindi inferiori al valore limite di 1 mg/Kg).Nessun problema infine per piombo ed istamina, quest’ultima rilevata in tutti i campioni a livelli molto bassi ed ampiamente al di sotto del valore di tolleranza.

"È ovvio - si legge nelle conclusioni della campagna condotta dal Laboratorio Cantonale - che la situazione non è soddisfacente: pur non essendovi pericoli immediati per il consumatore (si dovrebbe consumare questo tipo di prodotto in grande quantità, tutti i giorni e per decine di anni per osservare degli effetti negativi) siamo comunque di fronte al superamento di un valore limite non tollerabile. Si impongono pertanto misure correttive efficaci, che si identificano –a nostro parere- in un inasprimento dell’attività di autocontrollo da parte degli importatori. In particolare il Laboratorio cantonale ritiene che le nostre aziende importatrici debbano e possano migliorare la situazione importando solo prodotti da produttori e fornitori valutati e ritenuti seri, che garantiscano - p.es. mediante analisi chimica fatta eseguire da laboratori riconosciuti - la conformità del prodotto acquistato sia alle proprie specifiche qualitative da un lato, che soprattutto ai criteri di legge riguardanti la sicurezza alimentare dall’altro. Produttori e fornitori con i quali si sono fatte esperienze negative devono essere stralciati dalla lista e semplicemente non più considerati dai nostri importatori. Il Laboratorio cantonale ha aperto procedure contravvenzionali contro quelle aziende ticinesi che hanno messo in commercio prodotti non conformi, e ripeterà questo tipo di campagna a scadenze regolari fino al raggiungimento di un livello di conformità accettabile".
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